Presentata l’offerta vincolante a Unicredit. Poste avrà la maggioranza della newco e salirà in Anima fino al 24,9%. Unicredit mette le mani avanti. Kepler: l’operazione abbassa il profilo di rischio di Anima. Equita alza il target price su Anima e la inserisce nel portafoglio Small cap
Poste Italiane, Cassa Depositi e Prestiti e Anima Holding hanno sottoscritto un accordo quadro per dare vita a un big player in Italia nella gestione del risparmio. Lo ha reso noto ieri notte Poste in un comunicato ufficiale alla Borsa Italiana. I tre gruppi, attraverso un veicolo appositamente costituito di cui Poste detiene la maggioranza del capitale hanno inviato, sempre ieri (termine ultimo per presentare le proposte sulla controllata del gruppo Unicredit ), un’offerta vincolante per l’acquisto di Pioneer. Interessata a quest’ultima è anche la francese Amundi, parte del gruppo Crédit Agricole.
Nell’ambito del progetto, Poste conferirà nel 2017 ad Anima Holding la propria Sgr Banco Posta Fondi, salendo così nella partecipazione in Anima , oggi pari al 10,32%, fino a un massimo del 24,9%.
Sempre oggi, a mercati aperti, Unicredit ha pubblicato una nota nella quale specifica che, in relazione alle voci di stampa su Pioneer e l’eventuale cessione di altri asset conferma “di aver ricevuto delle offerte per Pioneer Investments e di essere in trattativa con dei potenziali acquirenti”.
Aggiunge però che, “per riguarda Pioneer Investments, non vi è alcuna certezza che queste trattative possano portare ad alcuna transazione né certezza in merito alle condizioni alle quali tale operazione possa procedere”.
Tornando alla newco, questa operazione consentirà di poter contare, fin da subito, scrive Poste, su oltre 147 miliardi di masse in gestione (dato al 30 settembre 2016). “Oggi, in coerenza con gli obiettivi di sviluppo del nostro piano industriale, compiamo un ulteriore importante passo nel settore del risparmio gestito, con l’ambizione di creare u player italiano che avvalendosi di nuove competenze anche internazionali rafforzi le sue prospettive di crescita in un settore strategico per il Paese”, ha commentato Francesco Caio, amministratore delegato di Poste.
“Siamo certi che questa alleanza possa diventare un polo di eccellenza e trasparenza per risparmiatori e investitori istituzionali e creare valore per i nostri azionisti”, ha aggiunto il manager.
Marco Carreri, amministratore delegato di Anima Holding , è certo che questo nuovo percorso rappresenta “un primo passo nel progetto di creazione di un operatore ancora più rilevante, che potrà generare ulteriori benefici per i nostri clienti e azionisti, valorizzando il risparmio delle famiglie italiane”.
“Con la creazione di un operatore leader in Italia nell’industria dell’asset management”, è il commento di Fabio Gallia, amministratore delegato del gruppo Cdp, “si conferma la valenza strategica del risparmio come canale di immissione di risorse private nel sistema produttivo del Paese come sostegno all’economia reale. Considerando anche il recente investimento di Poste in Sia e le sue prospettive industriali”, ha poi aggiunto Gallia, “si coglie il valore strategico della partnership con il gruppo Cdp nell’accelerazione dell’ esecuzione del piano industriale”.
Cdp detiene il 35% del capitale di Poste Italiane e quest’ultima è titolare del 10,32% del capitale sociale di Anima Holding .
Oggi Kepler Cheuvreux conferma su Anima la raccomandazione buy e il prezzo obiettivo a 6,6 euro. Gli analisti scrivono che l’operazione “potrebbe migliorare il profilo di rischio di Anima , perché andrebbe a diluire il peso di Mps nel canale retail” e garantirebbe l’accesso al business di BancoPosta Fondi.
Per Banca Akros (rating buy, target price 5,8 euro) “l’M&A resta il catalizzatore principale nel breve termine”. Sul fronte dei risultati del terzo trimestre 2016 che saranno pubblicati oggi gli esperti si aspettano nel complesso “un set neutrale di conti”. Nei tre mesi la casa d’affari stima commissioni nette pari a 53 milioni di euro (-2% anno su anno), ricavi totali di 58 milioni di euro (-2% anno su anno) e un utile netto di 21 milioni (-14% anno su anno).
In seguito all’operazione annunciata oggi, Equita Sim ha inserito Anima nel portafoglio small cap (rating alzato a buy, target price incrementato del 5% a 5,2 euro, 15 volte gli utili). Gli analisti calcolano che ai prezzi di mercato di Anima , Poste Sgr viene valutata 200 milioni, 10 volte gli utili.
Per Equita il deal è “certamente positivo perché rafforza il legame con Poste e perché pensiamo possa permettere ad Anima di aumentare la penetrazione dei propri fondi al’interno delle gestioni istituzionali di Poste sgr”. Anche per Equita il deal con Poste sgr riduce il profilo di rischio di Anima.
di Elena Dal Maso, Milano Finanza