I ricavi pubblicitari calano dell’8% nonostante nell’online si abbia una crescita del 21%. Le misure: riduzione dei costi e investimenti in altre attività
Il New York Times va avanti sul digitale ma i colpi del calo della pubblicità cartacea si fanno sentire. Nello scorso trimestre, il terzo, la raccolta sulla versione tradizionale del giornale è calata del 19%, ancora di più del periodo precedente quando la diminuzione era stata del 14%.
Così, nonostante il fatturato pubblicitario digitale sia cresciuto del 21%, non è riuscito a controbilanciare la carta e nel totale il gruppo ha registrato un -7,7% sui ricavi da advertising (a 124,9 milioni di dollari, 112,5 mln di euro).
Il quotidiano è uno dei più attivi nel digitale ed effettivamente i risultati non mancano. Non sono però ancora sufficienti. L’advertising online è arrivato al 36% del totale, ovvero 44 mln di dollari (39,6 mln di euro). Allo stesso modo le diffusioni digitali garantiscono ancora solo un quarto del totale delle vendite. Nei tre mesi si sono aggiunti 116 mila abbonati solo online per un totale di 1,3 milioni di abbonati che generano 58,5 milioni di ricavi (+16%) sui 217 milioni totali (+3%, 195,6 mln di euro) compresa la carta. Nel complesso, fra pubblicità e vendite, il fatturato del trimestre è stato di 363,5 mln di dollari (327,6 mln di euro), in calo dell’1%.
Perciò il focus del gruppo è da una parte il taglio dei costi e dall’altra lo sviluppo di attività diversificate. «Questo trimestre ha mostrato ancora una volta come il New York Times abbia da raccontare una storia molto avvincente sui ricavi digitali», ha dichiarato il ceo Mark Thompson. «Il periodo è stato anche segnato da una pressione reale sulla pubblicità stampata, per noi come per il resto del settore. Noi ci attendiamo che la pubblicità su carta stampata resti in difficoltà nel quarto trimestre e mentre continueremo a innovare e investire dove pensiamo che abbia senso, resteremo focalizzati sulla nostra struttura dei costi e sulla rapida crescita del nostro business digitale».
Già il gruppo ha tagliato la sede di Parigi e i relativi costi si sono ripercossi sugli utili del trimestre, quasi azzerati rispetto allo stesso periodo del 2015 (-95,7% a 406 mila dollari). Ma da qualche mese il management sta studiando il modo di riorganizzare la redazione centrale.
Sul fronte degli investimenti per allargare i ricavi, invece, il Nyt nei tre mesi ha acquisito due siti di consigli degli acquisiti, The Wirecutter e The Sweethome sulle cui vendite ottiene delle commissioni. Per quanto riguarda il quotidiano, invece, è stato annunciato l’accordo con Samsung che permetterà al giornale di proporre ogni giorno un filmato in realtà virtuale realizzato dai redattori.
di Andrea Secchi, Italia Oggi