Il titolo guadagna un altro 28%. Capitalizzazione oltre 1 mld. Riunione fiume del cda. Oggi l’a.d. Morelli svelerà le nuove strategie della banca
Ieri è stato il giorno dell’ennesimo balzo in borsa del Montepaschi, ma anche di un’interminabile riunione del consiglio di amministrazione, chiamato a dare il via libera al nuovo piano industriale e ai conti trimestrali. Il cda ha iniziato i lavori intorno alle 10 a Milano e, nella serata di ieri, la seduta era ancora in corso.
Al punto che è stato rinviato a questa mattina all’alba l’incontro con i sindacati, prima della presentazione ufficiale del piano da parte dall’amministratore delegato Marco Morelli.
A Piazza Affari, nel frattempo, il titolo metteva le ali. Sospeso per eccesso di rialzo, al termine della giornata ha messo a segno un rialzo del 28,28% a 0,347 euro dopo avere già guadagnato il 56% la scorsa settimana. Ancora una volta i volumi sono stati da record: sono passati di mano 430,34 milioni di pezzi, pari al 14,67% del capitale. Vincenzo Longo, di Ig, precisa che la capitalizzazione di borsa è passata dai 500 milioni di euro del 14 ottobre a oltre un miliardo. «Il fortissimo rimbalzo è dovuto a una serie di fattori, tra cui spiccano ricoperture tecniche e chiusura di posizioni short in essere prima dell’imposizione dello short selling di inizio luglio: speculazione in vista dell’annuncio del nuovo piano industriale».
Un consigliere della banca senese ha riferito che il piano strategico è stato approvato all’unanimità. «È un piano bellissimo», ha aggiunto, evidenziando il clima di fiducia sul futuro della banca.
Inoltre è stata convocata l’assemblea degli azionisti entro la fine di novembre, che dovrà nominare il nuovo presidente al posto del dimissionario Massimo Tononi.
In attesa di conoscere i dettagli di quello che, di fatto, si preannuncia come un’iniziativa di salvataggio del Montepaschi, il mercato si chiede quale sarà il destino della proposta alternativa illustrata nei giorni scorsi da Corrado Passera. Alcuni analisti hanno evidenziato la possibilità di un’integrazione con il documento firmato da JP Morgan in tandem con Mediobanca, specialmente laddove è prevista la riduzione dell’importo dell’aumento di capitale da 5 a 2-2,5 miliardi di euro. Non è ancora chiaro, invece, se il piano Passera preveda o meno la conversione in titoli azionari dei bond subordinati.
Anche per questi ultimi prosegue una corsa che sembra inarrestabile. Le obbligazioni subordinate con scadenza 30 novembre 2017 si trovano a 79,52 euro (+18,68% dal 26 settembre), quelle con maturity 15 gennaio 2018 sono a 78,31 euro (+20,4%), quelle al 21 aprile 2020 a 74,93 euro (+18%) e quelle con maturity 9 settembre 2020 a 75,54 euro (+18,58%). Il bond con scadenza 15 maggio 2018 dedicato agli investitori retail è a 71,5 euro, in crescita del 16,26% dal 28 settembre. Gli esperti sostengono che i motivi alla base di questo netto recupero sono due. Innanzitutto si scommette sulla conversione dei bond in azioni, nell’ambito del piano di rafforzamento patrimoniale della banca. Inoltre gli investitori puntano sul successo del piano anche senza un’eventuale conversione.
di Massimo Galli, ItaliaOggi