Il fondo di Valerio Boccardi e Marco Piana si avvia alla chiusura della controllata. Un anno fa i due manager dicevano: “Il futuro della società è saldamente nelle mani di una squadra di manager che hanno gestito business di grande successo”
Per il cda di Vam Investment era “l’alba di una nuova era”. Ma la realtà si è rivelata molto amara: Yalla Yalla, l’agenzia di viaggi online stella della new economy con 50mila passeggeri l’anno e 30 milioni di ricavi, verrà messa in liquidazione. Eppure quando un anno fa erano emerse le prime difficoltà della società legate alla crisi del settore e al passaggio di controllo dal fondatore Manuel Mandelli al fondo di Valerio Boccardi e Marco Piana, Vam Investment aveva negato l’esistenza di ogni tipo di problema: “Il futuro di Yalla Yalla – scriveva l’azionista di controllo – è saldamente nelle mani di una squadra di manager che hanno gestito business di grande successo, e di soci dalle ampie disponibilità finanziarie determinati al supporto della crescita di Yalla Yalla”. Di più: “Appena insediatosi, il nuovo CdA ha avviato una serie di importanti iniziative gestionali che hanno ridato forza e vigore allo sviluppo del business su molteplici fronti”. E ancora: “Yalla Yalla è oggi gestita con successo da un team con comprovata esperienza internazionale”.
Nonostante le dichiarazioni di facciata, a dieci mesi di distanza la corsa della start up partita da Rimini nel 2010 è vicina al triste epilogo. La realtà si è rivelata diversa da quello che pensavano gli azionisti di controllo: “Yalla Yalla gode oggi – scrivevano allora – di condizioni di salute eccellenti. Si è infatti conclusa in questi giorni un’importante operazione di aumento di capitale”. E ancora. “La società gode del supporto di soci finanziariamente forti che credono nella continuazione del potenziale di sviluppo e di crescita della società e pertanto in essa investono ingenti risorse”.
A complicare la situazione in casa Yalla Yalla, dove adesso la preoccupazione è quella di salvaguardare i clienti già in viaggio o in partenza, hanno contribuito le tensioni tra i soci. Almeno da quando Vam Investments ha preso le redini della società per gestirne in autonomia l’operatività offrendo a Mandelli quattro milioni di euro per rilevare il suo 40% del capitale. L’operazione però non si è mai conclusa
e il fondatore ha avviato un’azione legale verso i nuovi soci. La storia di Yalla Yalla è quindi destinata a chiudersi in tribunale perché il cda dell’ex start up chiederà all’assemblea di avviare un’azione di responsabilità verso il fondatore.
Repubblica