di CESARE LANZA
Scommettiamo che…? Un attimo, facciamo il punto. Alcuni amici, ora appassionati lettori della Verità , mi hanno chiamato per rallegrarsi: Giorgio Napolitano, così avevo previsto, ancora una volta ha bacchettato Matteo Renzi, suggerendogli di cambiare la legge elettorale. Ringrazio gli amici, ma la scommessa non è ancora vinta: avevo scritto che l’Emerito sarebbe intervenuto un paio di volte, da qui al referendum. Una è andata, aspetto fiducioso la seconda. E colgo l’occasione per ricordare – pacatamente! – almeno due scommesse vinte: il progetto bocciato delle Olimpiadi 2024 a Roma e quello del ponte sullo Stretto, che con evidenza non avrà sviluppo. Ma, soprattutto, mi batto umilmente il petto per la scommessa perduta, domenica sera: non è finita in pareggio, la Roma ha battuto l’Inter. È vero che in pareggio stava per finire, ma non sarebbe stato giusto: i miei ragionamenti erano sballati. Avevo previsto una partita tattica, con le due squadre pronte a rifugiarsi in un comodo pareggio. Invece Roma e Inter se le sono date furiosamente, hanno cercato dal primo istante di vincere, la partita è stata emozionante. Quindi ho «cannato», come dicono qui a Roma. Ma ora torniamo a Napolitano-Renzi. Il premier immediatamente si è adeguato, ubbidiente, ha riconosciuto i suoi errori, ha detto che cambierà la legge. Resta una domanda: perché l’Emerito si esprime pubblicamente? Forse per vanità? Oppure perché neanche lui si fida del suo rampollo, ne conosce contraddizioni e bugie, e vuole pressarlo? La scommessa è in corso: Napolitano parlerà ancora, forse senza bisogno di sollecitarlo.
di Cesare Lanza, La Verità