Il titolo cede l’8,6%, sfonda al ribasso i 10 euro, nuovo minimo storico. La fuoriuscita dei capitali negli Usa sarebbe di diversi miliardi di dollari secondo il Wsj. Oggi Die Zeit scrive che il governo è pronto a intervenire. Ma la rigidità di Merkel sul bail in complica molto la possibilità
Deutsche Bank sotto pressione in apertura a Francoforte, alle ore 9:35 cede il l’8,56% sfondando al ribasso la barriera dei 10 euro e si porta a 9,94 euro dopo aver perso il 7% nelle contrattazioni ieri a Wall Street. Da inizio 2016 il colosso di Francoforte ha perso allo Xetra il 58% del suo valore. Sotto presisone anche Commerzbank, secondo maggiore istituto in Germania, cede il 7,92% a 5,35 euro.
La fuga da Deutsche Bank è di almeno diversi miliardi di dollari. Secondo fonti del Wall Street Journal, i fondi hedge americani che hanno spostato parte dei derivati dal colosso tedesco, che funge da clearinghouse ad altre istituzioni, non è limitato. Ieri sera a Wall Street Deutsche Bank ha perso il 7% dopo la notizia diffusa da Bloomberg.
Tra i fondi che hanno spostato le masse da DB vi sono Millennium Partners di Izzy Englander, che gestisce 34 miliardi di dollari, Rokos Capital Management di Chris Rokos, con asset under managemement per 4 miliardi di dollari e Capula Investment Management, che gestisce 14 milliardi di dollari, ha scritto ieri Bloomberg.
DB deve anche affrontare un problema di non poca rilevanza in Cina, dove sta cercando di vendere la sua partecipazione in Huaxia Bank Co. per 3,9 miliardi di dollari. Pareva un’operazione tutto sommato semplice, ma nel frattempo, ha scritto due giorni da Bloomberg, il governo di Pechino, attraverso la voce dello State Administration of Foreign Exchange ha messo le mani avanti perché una tale cifra che esce all’improvviso dal Paese potrebbe mettere in difficoltà la stabilità monetaria della Cina. Una delle possibili soluzioni, a quanto risulta all’agenzia americana, è di suddividere il flusso di liquidità in tranches di minor importo. Con la conseguenza che giungerebbero in Europa più tardi rispetto a quanto preventivato da DB.
Questa mattina Die Zeit scrive che, secondo fonti riservate, il governo sta già lavorando al salvataggio pubblico della banca (“Nach Informationen der Zeit arbeitet die Bundesregierung an einem Rettungsplan für die Deutsche Bank, weil diese damit rechnen muss, in den USA eine Rekordstrafe von 14 Milliarden Dollar zahlen zu müssen”).
E oggi anche il sito del quotidiano tedesco Handelsblatt rilancia l’ipotesi che il governo di Angela Merkel sia costretto a tornare sui propri passi a meditare un’ipotesi ritenuta finora impossibile: l’intervento statale, anche se sia il cancelliere sia il ceo della banca, John Cryan, hanno finora negato un’idea simile.
Handelsblatt parla di speculazioni secondo cui, in caso estremo lo stato rileverebbe il 25% delle azioni e rilancia in questo modo l’articolo uscito due giorni fa su Die Zeit online dal titolo “Deutsche Bank, la grande sbornia”, adesso si parla di aiuti di Stato per una banca che che voleva conquistare Londra e Wall Street.
Ma i tedeschi non sono affatto contenti di pagare di tasca propria il salvataggio di DB, lo dimostrano i commenti all’articolo di die Zeit, sono 229 e molto critici nei confronti del governo. Il problema, per Merkel e le stesse istituzioni europee, è che lo stesso sentimento è stato provato dagli obbligazionisti e azionisti di Banca Etruria , Mps e le altre banche italiane. E un’Europa già zoppicante difficilmente potrebbe sopravvivere a palesi diversità di trattamento.
Oggi Handelsblatt riporta un’analisi di Goldman Sachs secondo cui la banca ha riserve liquide per 223 miliardi di euro, ovvero il 20% dell’intero bilancio. Le spalle di DB, quindi, sono solide. Credit Suisse, invece, ritiene che gli investitori stiano sovrastimando il rischio per la gigantesca multa da 14 miliardi di dollari inflitta dal Dipartimento di Giustizia americano alla banca questo mese.
Elena del Maso, Milano Finanza