Stasera parte l’Europeo azzurro: a Lione, Belgio-Italia
L’Europeo dell’Italia comincia stasera al Parc du OL (ore 21 su Rai Uno e Sky Sport 1), alle porte di Lione, contro il Belgio, favorito: per la sfida e, forse, per arrivare fino in fondo. Organizzazione contro talento, la BBC juventina contro Hazard e De Bruyne, l’uomo da 74 milioni di euro. A piedi buoni (e gol) non c’è partita, a calcio, chissà. «Loro sono tra i favoriti, hanno top player – dice Antonio Conte – e una gran panchina, ma sarà una partita interessante». Al solito il ct italiano l’ha preparata nei dettagli, figurarsi se semina anche solo un indizio: «La formazione? La vedrete quando inizierà la partita». Insomma, più o meno come Wilmots, il collega belga: «Se sbirciate il nostro allenamento, non è un problema».
«LA VERITA’ STA SUL CAMPO»
Dunque, Hazard, De Bruyne, Lukaku, e molte altre munizioni in panca: se fai giocare il Belgio, sei stecchito. Ergo, sarà una battaglia: «Senti talmente la tua nazione che ti soffia dietro che tutti quanti metteremo qualcosa in più», avverte Conte. «L’importante sarà essere guerrieri, ma usare la testa e riproporre quello che abbiamo studiato in questi giorni». Tattico e stratega: «Ho letto l’Arte della Guerra e altri libri di psicologia», sorride il ct. All’avversario, potrebbe bastare il fiuto per la giocata: «Del Belgio c’è poco da dire, è sotto gli occhi di tutti: giovani e di grande talento. Anche se la difesa non è esattamente a prova di scasso, nonostante conte scorra il pedrigree: «Lacune dietro? La guardo e vedo Courtois che sta al Chelsea, Alderweireld e Vertonghen del Tottenham, Vermaelen al Barcellona». Dove però ha giocato pochissimo. Diciamo che la dinamite sta altrove: «Hanno un centrocampo di qualità e sostanza, e talento davanti». Il che non vuol dire avere già vinto: «La verità sta sul campo, noi dovremo essere bravi ad arrivare, senza rimpianti: dire fin dove, significa tutto, e significa niente».
PIU’ EDER DI ZAZA
Sull’assetto resta un unico dubbio, tra Eder e Zaza, con il primo largamente favorito. Altra maglia in bilico tra Darmian, che pare essersela ripresa, ed El Shaarawy. Per il resto, è noto: fondamenta juventine, Candreva a sinistra, Parolo e Giaccherini mezzali, De Rossi in mezzo. Cioè, mestiere ed esperienza: a questi livelli, non è tutto, ma neppure poco.
La Stampa