Secondo la ricerca della Deloitte sulle prime 100 aziende del settore, ben 29 sono tricolori. Tra le big Luxottica, Prada, Armani e Valentino. I nostri marchi si distinguono anche per tasso di crescita e redditività ma la struttura familiare li rende meno grandi, in termini di fatturato. Previsioni caute per il 2016
Quasi un terzo delle società del lusso mondiale ha il marchio tricolore. La conferma viene da una ricerca nel settore della moda e del lusso realizzata dalla Deloitte sui primi 100 brand al mondo nel campo del fashion: ebbene, sono italiane 29 grandi case sulle prime 100 prese in considerazione. Se il glamour rappresentato della aziende italiane è un valore universalmente riconosciuto, la forza economica di questi marchi però è minore: considerando il fatturato aggregato delle top 100, infatti, emerge che il contributo dei brand italiani si ferma al 17%. La spiegazione risiede “prevalentemente nella struttura familiare che caratterizza” queste aziende, spiega il rapporto (che prende in esame i dati di bilancio chiusi al 30 giugno 2014).
L’Italia, prima classificata tra i sette paesi che contribuiscono per l’84% alla classifica mondiale dei 100 brand del lusso, è grande il doppio della seconda in graduatoria – gli Stati Uniti – e vanta anche un altro primato: ben 8 società tricolori sono comprese nel sottogruppo dei 20 marchi che crescono più velocemente. In particolare la società più brillante in questo segmento è Marcolin (grazie all’acquisizione della statunitense Viva International) mentre il gruppo più grande è Valentino. I primi tre gruppi della classifica “generale” sono invece Luxottica, Prada e Giorgio Armani. Sei marchi infine uniscono una crescita a doppia cifra del fatturato e del margine operativo: Armani, Moncler, Liu Jo, Euroitalia, Stefano Ricci e Vicini (Gruppo Zanotti).
Ma chi guiderà le danze in futuro nel settore del lusso? “E’ evidente un cambiamento nelle modalità di acquisto dei beni di lusso – commenta Patrizia Arienti, specialista Deloitte del fashion e luxury per l’area Emea – i consumatori stanno sempre più dettando quando, dove e come si vendono i marchi del lusso”. Guardando al 2016, il settore del lusso viene visto crescere ad un tasso in rallentamento, soprattutto per la frenata di Cina e Russia. Al contrario, l’India viene vista in crescita.
Repubblica