La casa nipponica ha rilevato irregolarità nei test, “ma l’indagine interna non ha accertato frodi, come per esempio la manipolazione dei dati”. Gli scandali avevano già colpito Mitsubishi: oggi si è dimesso il patron Tetsuro Aikawa
Ancora una casa giapponese al centro di un caso che riguarda le emissioni delle auto: dopo la volta di Mitsubishi, è toccato alla Suzuki ammettere di avere riscontrato discrepanze nei suoi test sulle emissioni e i consumi delle autovetture. Una discrepanza, si sottolinea però nella nota di ammissione, che non sarebbe legata ad alcun atteggiamento ‘doloso’: Suzuki ha infatti negato di avere deliberatamente alterato i dati per far apparire le aumobili più efficienti di quanto fossero in realtà. Non c’è dunque pace per il settore auto nipponico, che registra proprio oggi le dimissimioni (dal 24 giugno) del patron di Mitsubishi, Tetsuro Aikawa, travolto dal caso delle emissioni e dalle accuse di frode e responsabile “ai problemi creati ai clienti e agli azionisti”, come dettaglia la casa. Tornando a Suzuki, la società ha spiegato che “non è stato trovato alcun illecito come la manipolazione di dati sull’efficienza di consumo del carburante. Sono state trovate alcune discrepanze nella emissione di automobili e nei test di afficienza di consumo tra il metodo di prova richiesto dal governo e quello che suzuki ha effettuato”. Eppure, alla Borsa di Tokio gli investitori hanno venduto a piene mani il titolo della piccola casa giapponese, che in chiusura ha perso il 9,4% a 2,613 yen dopo essere arrivato a perdere fino al 15%. La compagnia ha una valutazione di mercato di poco inferiore a 12 miliardi di dollari Usa, ma l’andamento dell’anno non è certo positivo: -29%. La Suzuki vende circa il 22% delle sue auto in Giappone, ma ormai è l’India il suo mercato principale. La controllata Maruti, infatti, ha ormai una valutazione superiore rispetto alla controllante: vale circa 17 miliardi, per il mercato. Non è un caso che la Suzuki abbia messo in agenda un nuovo impianto di piena proprietà in India, che inizierà la produzione dal prossimo gennaio.