Emergono nuovi dettagli dell’indagine realizzata dal ministero dei Trasporti tedescosulle emissioni dei motori diesel. Secondo quanto riportato dal quotidiano tedesco Bild am Sonntag, durante i test effettuati dalla KBA (l’Autorità federale per i trasporti) alcuni modelli della FCA avrebbero evidenziato livelli di emissioni irregolari.
Autorità informate dalla Bosch. In particolare, il sistema di trattamento delle emissioni di un modello (non specificato), secondo il giornale, si sarebbe disinserito 22 minuti dopo l’inizio della prova: un segnale che il Costruttore potrebbe aver introdotto nel software delle “istruzioni” per aggirare i sistemi di filtraggio delle emissioni. La durata standard di questi test, infatti, è di 20 minuti. Sempre secondo la Bild am Sonntag, sarebbe stata la Bosch a informare le autorità tedesche del fatto che la Fiat utilizzerebbe un meccanismo virtualmente in grado di disabilitare i sistemi di filtraggio delle emissioni.
Le parole del ministro. Alla luce di queste nuove rivelazioni, sembrano assumere un senso le parole, altrimenti di difficile comprensione, pronunciate dal ministro dell’Ambiente tedesco Alexander Dobrindt venerdì scorso, durante la conferenza di presentazione del report che ha portato al maxi richiamo di 630.000 veicoli in Germania. “L’oggetto di una nuova indagine”, aveva detto testualmente il ministro, “è la possibilità di disattivare in funzione del tempo il sistema di trattamento dei gas di scarico. Tale funzione prevede la riduzione del processo dopo un determinato lasso di tempo. Secondo la Commissione, questo sistema non è necessariamente spiegabile con la necessità di proteggere il motore. La Commissione d’inchiesta ha seguito l’indicazione della Bosch, che ha informato la KBA. Dal nostro punto di vista, la Bosch si è comportata in modo corretto. L’indagine riguarda i veicoli del costruttore Fiat”.
Finestra termica. Dai risultati dei test era finora emerso come soltanto alcuni veicoli del Gruppo Volkswagen fossero dotati di un software per la modifica delle emissioni, ma anche come numerosi altri Costruttori sfruttassero la cosiddetta “finestra termica”, ovvero l’intervallo durante il quale è ammesso il disinserimento dei sistemi di trattamento delle emissioni per preservare il motore dalla condensa e da altri danni potenziali. Il giornale tedesco non chiarisce se il sistema utilizzato dalla Fiat sfrutta la finestra termica oppure se si tratti di un dispositivo diverso. Da FCA per ora non vi è alcun commento ufficiale sulla vicenda.