Delocalizzazioni e ribassi. Così il colosso Almaviva pronto a licenziare tremila lavoratori. L’ultima chance è legata al tavolo con il governo Renzi e i sindacati
È buio pesto nella vertenza di Almaviva Contact che si trascina da mesi. In ballo ci sono 2.988 esuberi, tra le sedi di Palermo (1.670), Roma (918) e Napoli (400). Ieri il governo, con il viceministro allo Sviluppo economico, Teresa Bellanova, ha incontrato i rappresentanti dell’azienda e dei sindacati. Al termine di una lunga giornata di riunioni, confronti e trattative serratissime, però, la proposta avanzata dall’esecutivo non ha messo d’accordo le parti. Per questo oggi e domani a Palermo sono in programma nuove assemblee dei lavoratori.
La richiesta del governo
Il governo ha chiesto in un verbale stilato in serata «la revoca dei 3 mila licenziamenti, nuovi contratti di solidarietà per sei mesi su tutti i siti dell’azienda senza superare le attuali percentuali di utilizzo, nessun trasferimento di commesse nel periodo di durata dell’ammortizzatore sociale da una sede all’altra». Secondo il viceministro Bellanova il documento ha incassato «l’assenso dell’azienda». Agli incontri hanno partecipato, tra gli altri, il sottosegretario all’Istruzione, Davide Faraone, il vicepresidente della Regione Sicilia, Mariella Lo Bello, e il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando.
di Francesco di Frischia. Il Corriere della Sera