Per l’ex a.d. di Rcs Scott Jovane compensi per 1,4 mln
In Rcs Media Group il colpaccio 2015 lo ha fatto l’ex amministratore delegato Pietro Scott Jovane. In carica fino allo scorso 8 ottobre, si è comunque messo in tasca, per l’esercizio 2015, ben 562 mila euro di compensi fissi e 807 mila euro di trattamento di fine rapporto, per un totale, quindi, di 1.369.000 euro. In pratica, quasi il doppio di quanto percepito nel 2014, quando si era fermato a quota 702 mila euro. Nel 2015, peraltro, Scott Jovane ha pure incassato 75 mila euro per i suoi due mesi e mezzo (da metà ottobre) da amministratore delegato del gruppo Banzai. Al secondo posto, nella graduatoria dei compensi in via Rizzoli, c’è il presidente Maurizio Costa, in carica dal 23 aprile e che ha guadagnato 242 mila euro. Il suo compenso annuo sarebbe di 500 mila euro, ma sia nel 2015, sia nel prossimo esercizio 2016, rimarrà in vigore una autoriduzione volontaria del 30%. Precede l’ex presidente Angelo Provasoli, in carica fino al 23 aprile scorso, che ha invece percepito 139 mila euro (anche lui ha deciso per una riduzione volontaria del 30%). Infine, ecco il nuovo numero uno operativo di Rcs Media Group, Laura Cioli, entrata nel cda della casa editrice lo scorso 23 aprile, ma nominata amministratore delegato e direttore generale solo il 12 novembre 2015. La sua remunerazione, quindi, è piuttosto bassa per l’esercizio 2015, e si ferma a 113 mila euro. Ma gli accordi prevedono che i suoi compensi annuali siano di 550 mila euro per la carica di direttore generale e di 200 mila euro per quella di a.d., per complessivi 750 mila euro, con una riduzione volontaria del 10%. Un po’ più lineari, invece, le remunerazioni di casa Cairo communication, dove il management è certo più stabile di quello Rcs, che invece cambia completamente ormai ogni due-tre anni Quando si deve commentare il milioncino di euro che Urbano Cairo si auto-attribuisce annualmente in qualità di presidente di Cairo communication, Cairo editore, Cairo pubblicità e di La7, non va dimenticata la voce dividendi, che per l’imprenditore alessandrino non è mai banale, essendo l’azionista di riferimento del gruppo. A quel milioncino, infatti (per la precisione, 1.026.000 euro) Cairo può sommare 11,4 milioni di euro di dividendi (20 centesimi ad azione) staccati per l’esercizio 2015. Un po’ meno dei 15,4 milioni di dividendi dell’esercizio 2014, ma, insomma, sempre una bella sommetta: 12.426.000 euro, ovvero oltre un milione di euro al mese, degno del migliore Zlatan Ibrahimovic. La remunerazione di Cairo per il 2015, analoga a quella del 2014, è frutto di 500 mila euro da Cairo communication, 500 mila euro da Cairo editore, 5 mila euro da Cairo pubblicità e 5 mila euro da La7. L’amministratore delegato di Cairo communication, Uberto Fornara, migliora invece del 7% i compensi del 2014 e sale a quota 750 mila euro, di cui 480 mila euro fissi, 100 mila per il patto di non concorrenza, 5 mila da Cairo editore, 5 mila da La7, e poi 160 mila di bonus variabili. Il direttore amministrazione, finanza e controllo del gruppo Cairo communication, Marco Pompignoli, conferma invece la busta paga 2014, con i suoi 655 mila euro, di cui 410 mila fissi e 240 mila di bonus.In crescita del 3%, infine, le retribuzioni complessive delle altre tre figure apicali del gruppo Cairo: il direttore generale Giuseppe Ferrauto, il direttore generale di Cairo pubblicità, Giuliano Cesari, e l’amministratore delegato di La7, Marco Ghigliani, nel 2015 si sono spartiti 1.257.000 euro (rispetto ai 1.218.000 del 2014), di cui 1.010.000 fissi e 232 mila euro di bonus variabili.
ItaliaOggi