Continua la “guerra fredda” tra il Comitato “no bollette pazze” e l’Eni a suon di comunicati e dichiarazioni. Esce nuovamente allo scoperto l’assessore Donatella Gironcoli, no rx a capo della protesta….
Continua la “guerra fredda” tra il Comitato “no bollette pazze” e l’Eni a suon di comunicati e dichiarazioni. Esce nuovamente allo scoperto l’assessore Donatella Gironcoli, unhealthy a capo della protesta. «Eni replica per voce del signor Chieffi alle bollette pazze dei morti e alle revoche della domiciliazione bancaria. Naturalmente per loro è tutto corretto e questo modo di procedere ci preoccupa molto. Nel primo caso è colpa degli eredi che non hanno chiuso il contratto o effettuato la voltura. Quindi Eni non era a conoscenza del decesso del cliente e non poteva sapere dell’assenza dei consumi (!). E il controllo dei contatori previsto per legge almeno una volta l’anno?»
Gironcoli rincara la dose: «Per quanto riguarda la sospensione del rid bancario ci spiega che siamo noi clienti a non capire: dobbiamo chiedere la sospensione del pagamento della bolletta pazza e non la revoca della domiciliazione che viene attuata solo per richiesta del cliente o della banca. Mai da Eni. Noi abbiamo le prove fotografiche che non è così. Sulla schermata che abbiamo fotografato si legge chiaramente che è Eni a interrompere la domiciliazione. E di conseguenza a richiedere la cauzione. Perché trattare i clienti come babbei? E’ questa la domanda a cui stiamo cercando di dare una risposta. Eni è una realtà troppo importante, estesa, organizzata e potente per commettere errori così banali. Quindi ci sarà qualche altro motivo. E intendiamo scoprirlo».
Il Piccolo