Analisi di Mediobanca: nelle maggiori strutture il ricavo medio per posto letto è di 180mila euro. I dipendenti sono 19mila, treat ma i loro stipendi sono fermi. L’Humanitas dei Rocca campione di utili: 150 milioni in un quinquennio, con 53 milioni di dividendi staccati
I dieci maggiori gruppi ospedalieri privati italiani mettono insieme un giro d’affari da 3,8 miliardi: per ogni posto letto di cui dispongono riescono a ricavare 186mila euro. Posti letto che nella stragrande maggioranza dei casi sono accreditati presso il Sistema sanitario nazionale, con un incidenza che nelle strutture principali supera il 90%. D’altra parte, se si prendono i soli colossi come il gruppo San Donato (che ha tra gli altri il San Raffaele di Milano, noto per le vicende giudiziarie) e l’Humanitas della famiglia Rocca, si vede chiaramente che più del 70% del fatturato deriva proprio dal Ssn. Sono alcuni dei dati che emergono dal report dell’Area Studi Mediobanca sui maggiori gruppi ospedalieri privati italiani, che analizza il quinquennio tra il 2010 e il 2014. L’analisi di Piazzetta Cuccia si concentra quindi sui cinque gruppi principali, con l’esclusione della Kos del gruppo Cir che opera prevalentemente nelle residenze per anziani: Gruppo San Donato, Humanitas, GVM-Gruppo Villa Maria, Ieo-Istituto Europeo di Oncologia e Servisan. I dipendenti delle maggiori società sono quasi 19mila, sette su dieci personale sanitario. Il costo per lavoro per dipendente nel 2014 oscilla tra i 37mila euro della GVM, ai 61mila euro dello IEO. Quel che si nota è che gli stipendi non sono cresciuti nel quinquennio (ad eccezione del Gruppo San Donato, in crescita del 12,5% in concomitanza con l’acquisizione dell’Ospedale San Raffaele), a differenza del del costo unitario della manifattura italiana nello stesso periodo che è salito dell’8% circa.
Il gruppo dei maggiori ospedali, nel 2014, ha fatturato 2,87 miliardi, con un risultato netto di 85 milioni. Nel quinquennio, l’aggregato ha cumulato utili per 171 milioni di euro. I margini sono cresciuti, nel periodo analizzato, ma Mediobanca sottolinea anche un “aspetto curioso” che riguarda l’elevata fiscalità: nel quinquennio i cinque grandi hanno versato 428,7 milioni di imposte su utili ante imposte pari a 599,4 milioni, per un tax rate medio del 72% circa. I debiti finanziari sono tutto sommato sotto controllo, al 93% dei mezzi propri, ma schizzano al 130% se si tolgono gli avviamenti e le immobilizzazioni immateriali, che raccolgono i costi per la ricerca e i brevetti. Il gruppo Humanitas spicca per solidità e redditività: in cinque anni ha portato in cassa quasi 150 milioni di euro (e 53,6 milioni di dividendi distribuiti ai soci), con debiti finanziari quasi assenti.
Repubblica