Vincent Bolloré ha di che essere soddisfatto: Havas ha chiuso il 2015 con un fatturato che per la prima volta supera i due miliardi di euro, precisamente a quota 2,188 miliardi. Sotto la gestione di suo figlio Yannick, il gruppo pubblicitario parigino ha aumentato i ricavi del 17,3%, con una crescita organica al 5,1% (crescita intesa per via interna, senza tener conto di acquisizioni e fusioni). Sono cresciuti meno i principali concorrenti come Publicis che ha segnato un +1,5% e Omnicom a +4,8% (Wpp deve ancora pubblicare i suoi numeri di fine anno). Havas ha poi registrato un risultato operativo su del 19,8% per 315 milioni di euro e un risultato netto a +22,9% pari a 172 milioni di euro. Vincent Bolloré può quindi contare su Havas nella costruzione del suo polo allargato media+tlc che comprende, tra gli altri, anche Vivendi e Telecom Italia. Non solo, può ben sperare per il futuro visto che le previsioni di crescita organica sono positive nel 2016 tra il +2 e il +3% anche se «potremo fare meglio», ha dichiarato il presidente e d.g. Yannick Bolloré, volendo iniziare l’anno nuovo con un po’ di prudenza. Il 2016 sarà caratterizzato anche da una serie di acquisizioni «almeno come» nel 2015, secondo Bolloré jr, quando lo shopping ha raggiunto un valore di acquisti per oltre 80 milioni. A sostenere la crescita di Havas hanno contribuito i nuovi contratti siglati verso fine anno come quelli con Lactalis e Teva Pharmaceuticals. Ma hanno aiutato anche i mercati europei, cresciuti del 4,7% e pari alla metà del fatturato totale, così come gli Stati Uniti su del 6,4%. Mentre l’America Latina si è fermata a +1,3% e il mercato nazionale francese ha raggiunto un +6,6% solo con un rush di fine anno.
di Marco A. Capisani, Italia Oggi