Nel pacchetto giornale e vecchia sede. Prezzo sceso a 80 mln
Proseguono in silenzio le trattative per la vendita della Gazzetta del Mezzogiorno tra l’editore Mario Ciancio Sanfilippo, nurse nelle vesti di venditore del quotidiano di base a Bari, e il finanziere immobiliarista Valter Mainetti in quelle di compratore. Al momento non si è ancora arrivati a definire i dettagli, dopo che l’avvio delle discussioni è stato annunciato e poi smentito a più riprese. Ma quello che adesso è certo che Ciancio intende mantenere solo una quota di minoranza nella Editrice del Sud-Edisud e soprattutto punta a ritagliarsi un ruolo strategico dal punto di vista pubblicitario, all’interno della società Mediterannea che raccoglie le inserzioni locali per la Gazzetta del Mezzogiorno e serve dallo scorso dicembre anche tutto il gruppo Rcs-Corriere della Sera, che in Puglia pubblica il Corriere del Mezzogiorno. Per arrivare a un accordo, però, mancano i due tasselli più importanti: definire il prezzo e gli asset che sono finiti sul mercato. Sul prezzo, secondo indiscrezioni di stampa, Ciancio ha rivisto la richiesta passando a circa 80 milioni di euro per il controllo del giornale dai circa 100 milioni iniziali, quando per esempio alla testata era interessata la famiglia Angelucci (editori di Libero e oggi in gara per rilevare il Tempo al tribunale fallimentare di Roma). Sul secondo punto, invece, l’ipotesi è creare un unico pacchetto in vendita che comprenda sia il giornale, uno dei principali quotidiani del Meridione e con un forte radicamento sul territorio, sia la sua vecchia sede nel capoluogo pugliese, vicino al Policlinico. C’è da dire, però, che Mainetti è interessato in generale al mondo dell’editoria e quindi, nella fattispecie, più alla Gazzetta del Mezzogiorno mentre è impegnato come azionista di maggioranza del Foglio e sta valutando se rilevare la partecipazione di Matteo Arpe, che a sua volta ha preferito non esercitare il diritto a salire al 48,75% dall’attuale partecipazione al 32,5% nel quotidiano fondato e a lungo diretto da Giuliano Ferrara (oggi al timone c’è Claudio Cerasa). Mainetti sembra meno interessato al lato immobiliare della transazione pugliese, pur mantenendo i suoi principali interessi proprio in campo immobiliare e considerando che a Bari aveva già acquistato l’hotel Boscolo e il Grande albergo delle nazioni. Per arrivare alla definizione di un accordo, comunque, potrà agevolare l’intenzione di snellire la Gazzetta del Mezzogiorno dando in gestione esterna per esempio i servizi poligrafici e quelli di stampa, per cui in pole position c’è la famiglia Gorjux che con Raffaele Gorjux aveva fondato la stessa testata ed è tuttora azionista con una quota simbolica della Edisud (controllata quasi interamente dalla famiglia Ciancio, eccezion fatta per un 30% in mano alla famiglia Curci con la Barieditrice, da cui sono usciti gli Angelucci). Sul fronte giornalistico, infine, la Gazzetta ha diffuso allo scorso dicembre 22,84 mila copie (-7,3% sullo stesso periodo 2014), ha un organico di 65 giornalisti e quasi 70 dipendenti tra poligrafici e amministrativi. Per i giornalisti in particolare, Edisud è in lista per accedere a una ventina di prepensionamenti. Se e quando arriveranno i fondi a sostegno dell’uscita anticipato dal lavoro, il costo del lavoro può abbassarsi. Nel frattempo, la Gazzetta del Mezzogiorno ha traslocato nella nuova sede, ha un nuovo sistema editoriale con cui confezionare il giornale e l’editore Ciancio dà appuntamento a Bari il prossimo 21 giugno per la 19° edizione di Wan-Ifra Italia, conferenza internazionale per l’industria editoriale e della stampa italiana. Titolo: «La filiera dei quotidiani fra slogan e realtà – Recuperare efficienza e contenere i costi in redazione, pubblicità, stampa e logistica»
di Marco A. Capisani, Italia Oggi