I gol tutti nella ripresa: la Viola passa con un colpo di testa di Mati Fernandez e raddoppia con Tello, poi Conti riapre i giochi e Kalinic li chiude. Inutile il gol di Pinilla
La Fiorentina s’invola nel momento migliore dell’Atalanta, quando il possesso palla sembra sfuggirle di mano e la partita, nel cuore del secondo tempo, scappare via. Mati Fernandez si inventa di testa, da attaccante consumato, il primo gol della stagione su assist di Tello e nel giro di 14 minuti i due si invertono i ruoli: assist di Mati e primo gol dello spagnolo in contropiede.
Tre punti guadagnati Serve anche una zampata di Kalinic, che così interrompe il digiuno che durava da due mesi esatti (20 dicembre con il Chievo), per portare a casa tre punti che rafforzano il terzo posto in solitario e per una notte portano la Fiorentina a quattro punti dal secondo del Napoli. Perché le incertezze difensive (soprattutto di Astori) rischiano di complicare la spietatezza offensiva: sullo 0-2 segna Conti, poi espulso per doppia ammonizione e sull’1-3 colpisce Pinilla che alla Viola fa sempre gol (questo è il quinto). In entrambi i casi Astori non brilla. Sousa però può fare festa. La Fiorentina c’è, al netto della stanchezza comprensibile dopo due battaglie feroci come quelle con Inter e Tottenham e in vista di tre partite formidabili e complicatissime: a White Hart Lane con il Tottenham nel ritorno dei sedicesimi di Europa League, in casa contro il Napoli e all’Olimpico con la Roma. L’Atalanta, invece, continua ad affondare. Non vince da 11 partite in cui ha raccolto appena cinque punti: la situazione non è da allarme rosso, ma neppure semplicissima.
La gara La Fiorentina in partenza rinuncia a Borja Valero, il segno più evidente che Paulo Sousa considera aperta la partita londinese con i bianchi del Tottenham. Contro l’Atalanta sceglie Mati Fernandez dietro Babacar con Tello e Bernardeschi sugli esterni. La Viola fa possesso palla, ma ad un ritmo troppo basso per fare male agli avversari che si difendono con ordine e ripartono bene sulle fasce. L’occasione viola è una punizione all’incrocio dei pali di Pasqual (bravo Sportiello), quella dei bergamaschi un colpo di testa di Dramè deviato bene da Tatarusanu con una gamba e una deviazione di Gomez in anticipo sul portiere viola che però non trova lo specchio della porta. Primo tempo tutto sommato deludente. Ripresa, invece, più viva. L’Atalanta alza il baricentro e si scopre favorendo le ripartenze di una Fiorentina sorniona e cinica. La mossa vincente di Sousa è l’inserimento del chirurgico Kalinic al posto dello spento Babacar. La Viola diventa improvvisamente pericolosa. E da una grande iniziativa di Tello, dribbling e cross corto, nasce il gol di Mati Fernandenz. Il cileno innesca il contropiede con cui lo spagnolo raddoppia. L’Atalanta non ci sta, dimostrando di essere viva e per due volte torna in partita: prima segna l’1-2 con Conti, poi il con Pinilla 2-3. Ma la Viola tiene e Sousa adesso può concentrarsi sulla difficile missione a Londra. Reja resta a mani vuote e con un record di cui avrebbe fatto volentieri a meno: 12 espulsioni in questa serie A, nessuno ha fatto peggio dell’Atalanta.
di Alessandro Bocci “Corriere della Sera”