Lo prevede il piano 2016-18 per il mercato italiano. L’a.d.: niente aumento di capitale
L’amministratore delegato di Telecom Italia, advice Marco Patuano, buy si è detto «assolutamente orgoglioso» del piano strategico 2016-2018 presentato ieri, and che prevede 12 miliardi di euro di investimenti in Italia, ma non della reazione del mercato che ha penalizzato il titolo a piazza Affari. Le azioni della società hanno lasciato sul terreno il 6,45% a 0,82 euro nel giorno in cui sono stati illustrati anche i conti dell’esercizio 2015. Telecom ha registrato ricavi consolidati preliminari a 19,7 miliardi, in calo dell’8,6% rispetto al 2014. L’ebitda è sceso del 17,9% a 7 miliardi, l’utile pre-tasse è calato a 0,7 mld dai 2,3 del 2014, mentre l’indebitamento finanziario netto rettificato è salito a 27,3 mld. I ricavi domestici hanno registrato nel quarto trimestre un trend in recupero, in particolare per quelli da servizi. A detta degli analisti i risultati sono stati deboli, con gli investimenti previsti nel piano che sono stati superiori alle attese: un elemento che riporta l’attenzione sull’indebitamento.
Patuano ha sottolineato che la società non ha bisogno di un aumento di capitale, visto di buon occhio da alcune agenzie di rating: «Se il business non mostra segnali di buona salute, un aumento di capitale non funzionerebbe, risulterebbe come un salvataggio: oggi vedo una qualità del business mai vista». Quanto al dividendo, prima di tornare a distribuirlo occorrerà focalizzarsi sul margine operativo lordo: «Il nostro scopo è stabilizzare l’ebitda, in modo che da quel momento si possa ipotizzare che il free cash flow sia più prevedibile e in modo che torneremo a un livello di capex normale: non sarà sempre al 20%. A quel punto sottoporremo la politica dei dividendi alla decisione del cda».
Per quanto riguarda il piano industriale, l’a.d. lo ha definito «coraggioso, perché per la prima volta diciamo che questa è la cosa giusta da fare adesso». Sul fronte brasiliano non c’è nessuna trattativa in corso con Oi per Tim Brasil. «Il tempo sta dalla nostra e la cosa ci capiterà tra le mani prima o poi», si è limitato a dire Patuano. Telecom sta inoltre lavorando alla vendita di Inwit e al perfezionamento della vendita di Telecom Argentina entro l’anno. A livello nazionale, ha aggiunto l’a.d., sono state avviate non solo conversazioni con la Cassa depositi e prestiti, che controlla Metroweb, per un eventuale accordo nella realizzazione del piano del governo per la banda larga e ultralarga in Italia, «ma anche con le autorità di mercato per capire se l’ipotesi sia redditizia». Per siglare un accordo, però, «occorre anche una serie di condizioni che, se ci sono, andiamo avanti, altrimenti è inutile intestardirsi». Infine, porte chiuse per la conversione delle risparmio in azioni ordinarie: «Questo tema in questo momento non è all’ordine del giorno del prossimo consiglio di amministrazione».
“Italia Oggi”