Il manager andrà a dirigere Zurich Insurance a partire dal primo di maggio. Le ipotesi sulla successione alla guida del Leone di Trieste
Mario Greco lascia le Generali per tornare da numero uno a Zurich. Il passaggio ufficiale al gruppo assicurativo elvetico è stato fissato il 1 maggio, rx store alla scadenza naturale del suo mandato, che coincide con l’assemblea degli azionisti per l’approvazione del bilancio 2015 in calendario il 28 aprile. Fino ad allora Greco, 56 anni, ha manifestato «la piena disponibilità a continuare nella pienezza delle sue funzioni», pharm si legge in un comunicato del gruppo triestino. Sembra però poco credibile che la prima compagnia assicurativa italiana possa lasciare al timone per 3 mesi il manager che il giorno dopo il suo addio andrà a guidare un concorrente. Tant’è che «a breve» il Leone convocherà un consiglio di amministrazione, ufficialmente «per una nota informativa», probabilmente per trovare un sostituto, forse ad interim.
Successione interna Il fatto che non ci sia un sostituto fa pensare che gli azionisti del Leone speravano di trattenere il Ceo, dopo settimane di voci e indiscrezioni su un addio imminente del top manager per traslocare a Zurigo. Così si parla di una successione interna e tra i nomi che circolano figurano quelli del responsabile finanziario di Generali, Alberto Minali, e del capo di Generali Italia, Philippe Donnet, un manager proveniente da Axa e che siede nel board di Vivendi, il gruppo francese controllato da Vincent Bolloré, primo azionista di Mediobanca, a sua volta (con il 13,25%) primo socio di Generali, di cui lo stesso Bolloré controlla lo 0,13%. Oppure le deleghe potrebbero andare, a tempo, al presidente Gabriele Galateri, come è successo nel gruppo Zurich, dove il presidente Tom de Swan ha assunto il ruolo di Ceo ad interim dopo le dimissioni del Ceo Martin Senn lo scorso 1 dicembre innescando il domino delle assicurazioni.
Le motivazioni Ma perché Greco dopo appena tre anni e mezzo lascia Trieste per ritornare a Zurigo, dove si era occupato del ramo danni e vita dal 2007 al 2012? La spiegazione potrebbe essere banale. Il manager potrebbe aver ricevuto un’offerta difficile da rifiutare, se si pensa che l’anno scorso Senn ha guadagnato 7,7 milioni rispetto ai 3,25 milioni di Greco, più della metà. Però i grandi soci erano soddisfatti del lavoro di Greco, e da settimane andavano avanti le trattative per il rinnovo del suo mandato, che (pare) avrebbe previsto un ritocco in busta paga. Dal suo arrivo, il 1 agosto 2012, dopo l’estromissione di Giovanni Perissinotto, Greco ha portato avanti una profonda ristrutturazione in Generali, con un’impegnativa crescita nell’Europa dell’Est, dismissioni per 4 miliardi, tagli importanti ai costi e una radicale riorganizzazione, che ha fatto salire il titolo del 40% in Borsa, salvo lo sbandamento degli ultimi tempi.
Il mercato È una cattiva notizia, sostengono gli analisti, ai mercati piaceva. E ieri l’andamento in Borsa lo ha confermato: le azioni del Leone di Trieste sono cadute fino a -4,8% a Piazza Affari, per poi chiudere l’intera seduta in flessione del 3,15% a 14,15 euro, mentre Zurich ha terminato in rialzo dello 0,59% a 221,80 euro. Quanto alle reazioni dei protagonisti, Galateri ha preso atto «con rincrescimento» della partenza del top manager. Il presidente di Zurich de Swan lo ha accolto con tutti gli onori: «Mario offre una combinazione rara di spirito imprenditoriale, conoscenza profonda del settore e una comprovata esperienza di Ceo». Greco si sente «onorato».
di Giuliana Ferraino “Corriere della Sera”