![Renault](https://www.lamescolanza.com/wp-content/uploads/2016/01/Renault.jpg)
Il carico da 90,
patient quello che ha il ruolo centrale nell’affondare tutti i titoli dell’automotive europeo in una giornata nerissima soprattutto per Fca (—10% a metà seduta) e ancor più per Renault (addirittura —21% nelle stesse ore),
buy questa volta arriva dalla Russia. Sono solo “indiscrezioni” fatte filtrare attraverso la stampa nazionale, all’inizio. Poi però le notizie ufficiali confermano e amplificano: il crollo del mercato nel 2015 è stato el 46%, ovvero molto, molto più pesante del 36% di cui si leggeva solo poco prima sugli organi di informazione. E se questo è sufficiente a far piovere ordini di vendita in ogni listino del continente e nessun nome del circuito motoristico ne esce indenne — vanno giù le azioni dei costruttori, quelle dei fornitori e, visto che si ipotizza più o meno lo stesso trend, quelle di chi non fa macchine ma moto — su due dei principali big player altre voci trasformano la pioggia in diluvio. Per Fiat Chrysler Automobiles il rumor che fa scattare una serie di sospensioni e nuovi, forti ribassi è made in Usa: parte da Automotive News, secondo cui due concessionari (sulle migliaia che lavorano per Fca) avrebbero denunciato il gruppo accusandolo di aver offerto denaro per falsificare i dati di vendita. Per Renault, ancora peggio: le indiscrezioni, a Parigi, parlano di perquisizioni legate a un’indagine per frode da mettere in rapporto con il dieselgate targato Volkswagen.
Il timore di un nuovo scandalo emissioni È questo, il sospetto di un nuovo scandalo emissioni, ad aggravare sulle Borse europee una situazione che, per i titoli dell’automotive, dopo le notizie da Mosca era già ai limiti della caduta libera. Alle 13 di giovedì, dunque a metà seduta, Renault perdeva il 20,25%, con quotazioni a 69 euro (ma dopo aver toccato anche un minimo di 67,57). Ed è stato a quel punto che, dopo i no comment iniziali dell’azienda e del ministero delle Finanze (lo Stato francese è il maggior azionista del gruppo), sono arrivate le primi dichiarazioni ufficiale. Anche sui flash d’agenzia, suonavano da subito come una conferma: «Renault dice che i suoi uomini stanno pienamente cooperando».
Le ombre su Fca Diversa la situazione di Fca. Sono due concessionari Usa, secondo le anticipazioni di Automorive
![marchionne](https://www.lamescolanza.com/wp-content/uploads/2015/03/113259064-81595f5f-aceb-4d80-a554-984920b97733.jpg)
News, ad accusare il gruppo guidato da Sergio Marchionne di truccare i dati di vendita americani. Non sarebbe cosa da poco: getterebbe lunghe ombre su quella «striscia» di record iniziata quasi subito, nell’era post salvataggio, e continuata anche per tutto il 2015, con incrementi percentuali spesso superiori a quelli dei diretti concorrenti Gm e Ford). E infatti, benché siano gli stessi analisti dell’auto a mostrarsi scettici rispetto alle accuse o quanto e meno a ridimensionare il caso e le possibili conseguenza, il titolo in Piazza Affari è stato più volte sospeso per eccesso di ribasso, riammesso, risospeso. A metà seduta, all’ennesima riammissione, perdeva il 10%. Nel conto si stanno, certamente, soprattutto gli effetti combinati Russia-Renault. Ma l’unico commento — causa fuso orario? — rilasciato fin lì da Detroit non ha di sicuro aiutato: «Potremo dire qualcosa se e quando le denuncie di cui si parla ci verranno notificate».
Borse a picco La somme di tutto questo fa, per il comparto, una delle peggiori giornate borsistiche ( e non solo) in assoluto. Sempre a metà seduta, l’indice europeo del settore perdeva il 5,9%. Trascinando con sé mercati che in questo inizio di 2015, inaugurato con lo tsunami cinese, hanno incontrato solo l’Orso. O quanto meno un vasto campionario di turbolenze ribassiste.di Raffaella Polato “Corriere della Sera”