Negli ultimi anni, il commercio online ha registrato un progressivo aumento, dovuto a fattori quali il miglioramento dell’esperienza di acquisto, i progressi tecnologici e la maggiore accessibilità. Parallelamente a questo aumento, sono cresciuti anche i resi dei prodotti. A livello globale, il tasso di restituzione nell’e-commerce è stato del 17,6%, il che significa che quasi 18 prodotti su 100 venduti online sono stati restituiti. I resi possono essere effettuati per una serie di motivi: un cambiamento di idea, una cattiva esperienza di acquisto, perché l’articolo acquistato non è della taglia della persona che lo consuma o perché la descrizione dell’articolo è imprecisa. La gestione di questi processi gioca un ruolo importante nella fidelizzazione dei consumatori. Secondo lo studio “Alta Stagione 2024: Tendenze dei consumatori” di Packlink, basato su un campione di 1.500 persone nei principali mercati europei, il 15,2% degli italiani non acquisterà più da un e-commerce se la sua esperienza di acquisto è negativa.
Scomponendo i dati, il rapporto rivela inoltre che la Generazione Z è la più esigente, con meno di 2 intervistati su 10 (17%) che evitano di ripetere gli acquisti, mentre i Boomers e la Generazione X sono i meno esigenti, rispettivamente con il 14,8% e il 14,7% che rifiutano di ripetere gli acquisti presso lo stesso e-commerce. I Millennials e i GenZ sono le generazioni più disposte a concedere ai rivenditori una seconda possibilità, a seconda del ritardo o del problema di spedizione, con il 79,5% e il 79,2% degli intervistati che concorda con questa affermazione. Il contraltare è rappresentato dai Boomers, che sebbene non siano molto lontani (73,3%), sono i meno disposti a considerare un nuovo acquisto a seconda delle condizioni di spedizione. Quando si tratta di restituire i pacchi, i consumatori italiani lo fanno raramente o mai. Secondo lo studio, circa 4 su 5 (84,8%) non sono soliti eseguire questa pratica. Se si analizza la situazione per generazioni, i meno propensi a restituire gli articoli sono i Boomers con il 93,3% di persone che confermano questa affermazione, seguiti dalla Generazione X (86,7%). I dati mostrano anche che meno del 3% degli italiani restituisce frequentemente gli articoli online, confermando quindi che questa abitudine è poco consolidata nel nostro Paese. La Gen Z è quella che vi ricorre più spesso, con il 3,8%, seguita dai Millennials (2,9%) e dalla Gen X (2,6%). Noelia Lázaro, direttrice marketing di Packlink, afferma: “Nell’attuale ambiente dell’e-commerce, l’esperienza di acquisto online è un fattore determinante non solo per attirare i clienti, ma anche per fidelizzarli. La facilità di navigazione, la trasparenza delle informazioni sui prodotti e la gestione di processi come i resi sono elementi fondamentali. Più gli utenti sono soddisfatti, più è probabile che acquistino nuovamente dal rivenditore”.