La produzione industriale giapponese ha subito un rallentamento a novembre, segnando un calo del 2,2% rispetto al mese precedente. Questo dato, sebbene negativo, risulta leggermente meno grave rispetto alla stima preliminare che indicava un ribasso del 2,3%, e alle attese degli analisti, che si aspettavano una flessione analoga. I numeri sono stati resi noti dal Ministero del Commercio Internazionale e dell’Industria (METI), che ha pubblicato la versione definitiva dell’indice destagionalizzato per il mese di novembre.
La battuta d’arresto arriva dopo un mese di ottobre positivo, in cui la produzione industriale aveva mostrato un vigoroso incremento del 2,8%. Tuttavia, su base annua, il dato non destagionalizzato dipinge un quadro più preoccupante: la produzione è scesa del 2,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, evidenziando un trend di difficoltà per l’industria nipponica.
Non solo la produzione, ma anche altri indicatori fondamentali confermano il rallentamento del settore. Le consegne delle fabbriche sono diminuite del 2,5% rispetto a ottobre, un segnale che la domanda, sia interna che estera, potrebbe non essere così forte come sperato. Le scorte, invece, hanno registrato un calo dell’1%, suggerendo una possibile strategia di contenimento da parte delle imprese, tese a bilanciare la produzione con una domanda incerta.
Interessante è il dato sulla ratio scorte/vendite, che mostra un aumento del 3,2%. Questo indice, spesso utilizzato come termometro per misurare l’equilibrio tra produzione e domanda, può indicare che le aziende stanno accumulando scorte più velocemente di quanto non riescano a venderle.
Il calo della produzione industriale di novembre riflette probabilmente una combinazione di fattori. Da una parte, la domanda globale sta rallentando a causa di una ripresa economica mondiale più debole del previsto. Le pressioni inflazionistiche, i timori legati ai tassi di interesse e un panorama geopolitico incerto, con la crisi energetica in primo piano, hanno influito sulle esportazioni giapponesi, un settore vitale per il Paese.
Dall’altra, l’industria interna continua a risentire delle difficoltà logistiche e della volatilità nei prezzi delle materie prime. Il settore manifatturiero, in particolare, sembra fare i conti con una domanda ancora debole, nonostante gli sforzi per stabilizzare la produzione dopo le difficoltà incontrate negli anni precedenti.
Sebbene il dato negativo di novembre segni una battuta d’arresto, gli analisti sottolineano che il rallentamento era atteso. La leggera revisione al rialzo rispetto alla stima preliminare può essere letta come un segnale che l’industria giapponese potrebbe aver trovato un punto di equilibrio, pur in un contesto di incertezza.
La domanda globale giocherà un ruolo cruciale nei prossimi mesi, così come le politiche economiche interne. L’obiettivo del governo giapponese resta quello di supportare le imprese attraverso incentivi e misure di stimolo, cercando al contempo di rafforzare la resilienza del sistema produttivo.
Il mese di dicembre sarà osservato attentamente per capire se si tratta di un rallentamento temporaneo o se il calo potrebbe estendersi nel nuovo anno.