Il tasso di partecipazione femminile al mercato del lavoro in Italia continua a rimanere ben al di sotto della media europea. Nel 2023, solo il 49,3% delle donne tra i 15 e i 74 anni è attivamente coinvolto nel mercato del lavoro, contro il 61,8% della media dell’Unione Europea a 26. Questo divario, che si è ampliato nel tempo, è cresciuto da 11,6 punti percentuali nel 2018 a 12,5 punti quest’anno, evidenziando una delle principali sfide per la crescita economica sostenibile del Paese.
I dati provengono da uno studio di Confcommercio intitolato “Imprenditoria femminile, terziario di mercato e crescita economica”, presentato di recente. Secondo il rapporto, se l’Italia raggiungesse il tasso di partecipazione femminile della media europea, si potrebbero aggiungere quasi 2,8 milioni di donne occupate, di cui il 68% al Sud. Inoltre, un aumento di un punto percentuale nella quota di imprenditrici nel settore terziario, passando dal 36,2% al 37,2%, potrebbe portare a un incremento di circa 2 miliardi di euro nel PIL.
Questi dati suggeriscono che l’inclusione delle donne nel mercato del lavoro non è solo una questione di equità, ma ha anche un impatto diretto e significativo sull’economia nazionale. La crescita del numero di imprenditrici e l’aumento della partecipazione femminile potrebbero rappresentare un motore di sviluppo per l’intero Paese. “Investire nelle donne e nelle loro potenzialità significa investire nel futuro dell’Italia”, afferma il rapporto di Confcommercio.