Tre atenei italiani al fianco della formazione sanitaria di altrettanti Paesi africani, tra cui Somalia, Etiopia e Camerun. Nazioni che, insieme, contano oltre 180 milioni di abitanti, la cui storia è segnata da conflitti non ancora risolti, e sono a loro volta punto di riferimento per migrazioni e sfollamenti interni. Per loro è stato ideato il progetto Integrated Transcultural Educational Synergy in Health Sciences (Iteshs), guidato dall’Università medica internazionale di Roma ‘UniCamillus’, con l’obiettivo di rafforzare la formazione e di potenziare le competenze sanitarie in Africa. Nel concreto, si punta a creare corsi di laurea in ambito sanitario in Somalia e Camerun, e degli scambi internazionali con l’Etiopia. Un progetto che coinvolge l’Università di Chieti-Pescara e l’Università di Foggia, ed è in collaborazione con importanti istituzioni accademiche africane: la Jaamacadda Ummadda Soomaaliyeed (Università nazionale somala a Mogadiscio), l’Hanseatic Institute of Technology and Applied Sciences (Hitash) in Camerun e l’Addis Ababa University in Etiopia.
UniCamillus in particolare si occuperà dell’istituzione di un corso di laurea in Fisioterapia e di un corso post-laurea in Ortopedia presso l’ateneo di Mogadiscio. Questa scelta, evidenziano i responsabili dell’università romana, non è casuale: da oltre 30 anni la Somalia paga il costo di una guerra civile non ancora del tutto terminata. Un conflitto che non solo ha provocato morti, ma anche ferimenti gravi e mutilazioni. In questo contesto, diventa imperativa la formazione di professionisti sanitari capaci di rispondere efficacemente ai bisogni della popolazione, facilitando l’accesso a un’assistenza ortopedica e riabilitativa di alta qualità, che si rivela vitale ancor prima che necessaria.
Nell’ambito del progetto Iteshs, UniCamillus svilupperà anche un laboratorio ortopedico nella sua sede romana, che rappresenterà un punto di riferimento per la formazione degli studenti somali. Questi ultimi infatti saranno invitati in Italia per svolgere attività pratica con strumentazione all’avanguardia appositamente acquisita dall’università. In questo senso, il progetto si avvarrà della collaborazione con Confimi Industria Sanità, soggetto che rappresenta oltre 1200 aziende italiane impegnate in settori quali biomedicale, produzione, distribuzione e commercio di macchinari, dispositivi e presidi medicali, laboratori e assistenza sanitaria e sociale.
Quanto agli atenei partner del progetto Iteshs, l’Università di Foggia collaborerà alla creazione di un corso di laurea in Infermieristica presso l’Hitash di Douala, con programmi di mobilità e potenziamento dell’infrastruttura informatica dell’ateneo camerunense, mentre l’Università di Chieti-Pescara collaborerà con la Addis Ababa University per un programma di mobilità di studenti e docenti delle due università all’interno del corso di laurea in Psicologia.
Il progetto prevede anche la realizzazione di aule informatiche debitamente equipaggiate in Camerun e Somalia, dotate delle tecnologie necessarie per supportare la didattica “blended”, vale a dire “mista”, online e in presenza.
Gianni Profita, rettore di UniCamillus, ha dichiarato: “Siamo entusiasti di guidare questo progetto innovativo, che mira a creare un dialogo di reciproco scambio e crescita tra le istituzioni coinvolte, promuovendo anche il miglioramento delle condizioni sanitarie delle comunità locali”.
Il progetto Iteshs è modello di cooperazione, non solo perché mette in rete atenei, istituti di ricerca e aziende italiane e dei Paesi coinvolti, ma perché gode di un finanziamento dell’Unione Europea nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr): dei fondi erogati – messi a bando dal ministero dell’Università e della ricerca, in collaborazione con il ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, nell’ambito della missione ‘Iniziative Transnazionali in materia di istruzione’ NextGenerationEU. Nel suo complesso, il progetto ha ottenuto 2.467.099 euro di finanziamenti, di cui il sostegno più ampio – pari a 1.264.954 euro – è stato assegnato a UniCamillus.
“Siamo estremamente fieri di questo ambizioso progetto, che vedrà UniCamillus impegnata come capofila nel supportare concretamente la formazione in Paesi africani” afferma Emiliano Maiani, delegato alla Ricerca di UniCamillus, nonché responsabile e coordinatore scientifico del progetto. “Il nostro obiettivo è creare un circolo virtuoso che favorisca il trasferimento di conoscenze essenziali per lo sviluppo e il sostegno a pazienti locali. Questo rappresenta un passo cruciale per l’internazionalizzazione del nostro ateneo e un sostegno tangibile alle università partner africane”. Maiani ha aggiunto: “Ci auguriamo che questo progetto sia l’apripista per lo sviluppo di nuove iniziative altrettanto significative”.
Con Iteshs, i tre atenei italiani si propongono non solo di contribuire alla formazione di professionisti sanitari competenti, ma anche di favorire il loro inserimento nel mercato del lavoro, supportando lo sviluppo sostenibile dei sistemi sanitari locali, con l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita nelle regioni africane più vulnerabili.