Il Codice della Nautica è finalmente operativo. Dopo quattro anni e mezzo è stato infatti pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il relativo Regolamento di attuazione che consente l’entrata in vigore effettiva di una serie di riforme legislative, a cominciare da alcune importanti semplificazioni.
In arrivo il «patentino»
Vediamo, nel dettaglio, di cosa si tratta, a partire dalle misure per favorire la piccola nautica e introduce il cosiddetto «patentino». Al compimento dei 16 anni sarà infatti possibile conseguire l’abilitazione diurna, entro sei miglia dalla costa, per unità fino a 10 metri con motori di potenza non superiore a 85 Kw o a 115,6 CV, conseguita dopo aver frequentato un corso formativo integrato da esercitazioni pratiche di navigazione e manovre a motore e aver superato una prova a quiz di idoneità finale. Il candidato che avendo superato la prova teorica non abbia sostenuto o superato per due volte la prova pratica, potrà sostenere nuovamente la sola prova pratica. Per motivi di lavoro o di studio sarà inoltre possibile sostenere l’esame in una provincia diversa da quella di residenza.
Le nuove regole sulla sicurezza
Sul fronte delle nuove regole in materia di sicurezza, oltre a riconoscere la bussola elettronica, si stabiliscono i nuovi parametri delle dotazioni (razzi, cime, torce, parabordi, attrezzi e parti di ricambio, salvagente, sistemi di allarme e zattere) a seconda della tipologia di imbarcazione. Importante il capitolo relativo ai limiti di velocità: entro i 500 metri dalla costa il limite è di 8 nodi, mentre all’interno dei porti e nelle rade dove si trovano unità all’ancora è di 3 nodi. Sempre entro i 500 metri dalla costa è vietato di produrre rumori molesti mentre, sul fronte della distanza dalla costa per gli ancoraggi, dovranno essere le autorità competenti a valutare quelli in sicurezza delle unità da diporto. Il Regolamento prende poi atto delle nuove attività commerciali, disciplinando quindi il servizio di “assistenza e traino” a imbarcazioni da diporto e la navigazione con i droni.
Le novità per la «grande nautica»
Una serie di norme interessa la cosiddetta «grande nautica». Intanto, per favorire l’iscrizione, anche di unità estere, si dispone l’applicazione anche alle navi da diporto delle semplificazioni previste per l’iscrizione di imbarcazioni provenienti da altri registri. La dichiarazione del venditore con sottoscrizione autenticata o la fattura di vendita sono considerati titolo di proprietà per la trascrizione nel Registro telematico anche per le navi e i Superyacht iscritti al Registro internazionale italiano. Proprio per questi ultimi, l’iscrizione può essere chiesta anche dall’’utilizzatore in leasing: è sufficiente il titolo di proprietà o l’estratto del Registro Navi in Costruzione o l’attestazione dell’avvio della cancellazione da altro registro Ue, insieme al certificato di stazza anche provvisorio. Per la nave può essere richiesta la licenza di navigazione, invece dell’atto di nazionalità e può essere abilitata alla navigazione con licenza provvisoria, con validità di sei mesi. Previsto un unico libro di bordo, rilasciato dal Compartimento marittimo di iscrizione; possibile sostituire il Ruolo equipaggio con il Ruolino equipaggio; semplificato l’imbarco e lo sbarco di un membro dell’equipaggio in un porto estero privo di autorità consolare, prevedendo che l’arruolamento o lo sbarco siano annotati al rientro del marittimo in Italia.
Il regolamento per i Superyacht
Il regolamento di sicurezza dei Superyacht sarà modificato con decreto del ministro dei Trasporti, che prevederà standard alternativi, deroghe ed equivalenze alle convenzioni internazionali. Viene istituito lo speciale standard delle unità da diporto che trasportano fino a 36 passeggeri, da adottarsi con decreto del Ministro delle Infrastrutture, che prevederà standard alternativi, deroghe ed equivalenze alle convenzioni internazionali. Oltre a nuove regole per la costruzione ed il refitting, il provvedimento dispone che la dichiarazione o la revoca di armatore possa essere fatta verbalmente non solo nelle Capitanerie di porto ma anche ad uno Sportello telematico del diportista.
«Si è trattato – ha commentato Marina Stella, direttore generale di Confindustria Nautica – di un percorso non facile, che ha richiesto la firma concertata di ben 14 ministri e ha visto in prima fila l‘Associazione nazionale di categoria dell’industria e della filiera nautica per ottenere le semplificazioni per imprese e utenti». Un percorso tanto più complesso perché, come ha sottolineato Roberto Neglia, responsabile dei Rapporti Istituzionali di Confindustria Nautica e capo delegazione al tavolo tecnico con il MIT, le novità riguardano l’intero ventaglio del mondo nautico.
Antonio Macaluso, ItaliaOggi