Pronta nel cassetto fiscale dei contribuenti la comunicazione dell’agenzia delle entrate con gli elementi informativi derivanti dagli Isa per permettere una autodiagnosi fiscale ai soggetti che possono utilizzare il concordato preventivo biennale.
Con la comunicazione l’amministrazione finanziaria rappresenta in maniera estremamente fruibile ed attraverso anche l’info grafica di una sorta di “termometro fiscale” il punteggio dell’indice sintetico di affidabilità fiscale ottenuto dal contribuente nel 2022 con una ulteriore nota in viene segnalata l’eventuale presenza elementi di incoerenza di natura contabile strutturale.
Nella comunicazione, preparata da Sogei per l’Agenzia delle entrate, viene inoltre specificato e sottolineato che “l’agenzia delle entrate e il Corpo della Guardia di finanza programmano l’impiego di maggiore capacità operativa per intensificare l’attività di controllo nei confronti dei soggetti che non aderiscono al concordato preventivo biennale o ne decadono”.
L’autodiagnosi fiscale
La comunicazione contiene una valutazione del punteggio Isa ottenuto dal contribuente per l’anno 2022 che viene suddiviso in 3 aree evidenziate in rosso-giallo-verde.
In rosso sono compresi i voti da 0 a 5,99, valori considerati di minore affidabilità fiscale con presenza di significative con incoerenze.
In commento a questa tipologia di punteggio viene riportato che “è possibile verificare la correttezza dei dati dichiarati o dichiarare ulteriori componenti positivi per raggiungere il punteggio di affidabilità fiscale (8-10) che consente l’accesso ai benefici premiali ISA”.
In giallo invece rientrano i punteggi da 6 a 7,99 considerati invece valori “intermedi” con la presenza di anomalie che determinano il mancato accesso ai benefici premiali.
Per la “fascia gialla” l’agenzia delle entrate riporta la medesima segnalazione riservata ai punteggi di minore affidabilità fiscale.
L’ultima fascia che viene riportata è la verde, con punteggi da 8 a 10, tali da rilevare affidabilità fiscale con accesso ai benefici premiali.
Sotto al “termometro” la comunicazione riporta una nota, estremamente sintetica, in cui l’amministrazione commenta brevemente il risultato degli Isa per l’anno d’imposta 2022 evidenziando, a seconda dell’area in cui si ricade il contribuente (rossa-gialla-verde) la presenza o meno di elementi di incoerenza di natura contabile strutturale.
Lo strumento dovrebbe fornire ai contribuenti la possibile di analizzare in maniera semplificata il voto Isa in modo poi da valutare l’accesso al concordato preventivo biennale in considerazione anche dell’eventuale regime premiale acquisibile.
È opportuno ricordare che in relazione invece agli Isa 2023, come segnalato anche nella recente circolare 18/E dell’agenzia delle entrate, che l’articolo 20 bis del dlgs 13/2024 (che ha introdotto e disciplina il Cpb) prevede “un regime di incisiva premialità per i contribuenti aderenti al concordato”.
Anche nella comunicazione infatti l’amministrazione riporta tra gli “effetti dell’adesione” che vi è la “possibilità di optare per un’imposta sostitutiva, con aliquota che varia dal 10% al 15%, sulla parte di reddito d’impresa o di lavoro autonomo, derivante dall’adesione al concordato, che eccede il reddito effettivo dichiarato nel periodo d’imposta 2023. L’imposta sostitutiva è graduata sulla base del livello di affidabilità fiscale raggiunto nel periodo d’imposta 2023: più alto è il punteggio ISA raggiunto, più bassa sarà l’aliquota”.
Giuliano Mandolesi, ItaliaOggi Sette