Oggi, circa 47 milioni di britannici stanno votando per eleggere i 650 membri della Camera dei Comuni, segnando un momento cruciale per l’Inghilterra, la Scozia, il Galles e l’Irlanda del Nord. I sondaggi indicano un forte vantaggio per il Partito Laburista sotto la guida moderata di Sir Keir Starmer, pronto a porre fine ai 14 anni di governo del Partito Conservatore.
Le elezioni anticipate, convocate dal Primo Ministro Rishi Sunak (nella foto) alla fine di maggio, arrivano in un contesto di stabilità economica ma con sentimenti misti tra il pubblico. Il sistema elettorale, noto come “first past the post”, significa che ogni collegio elegge il candidato con più voti, favorendo i partiti più grandi.
La campagna del Labour, incentrata su promesse di cambiamento dopo anni di governo conservatore, ha trovato riscontro tra gli elettori preoccupati per questioni come l’economia, la sanità, l’edilizia e l’ambiente. Starmer ha promesso di non aumentare le tasse sul reddito o incrementare significativamente la spesa pubblica, concentrandosi invece sull’aumento del salario minimo e sugli investimenti nell’istruzione e nelle iniziative green.
Al contrario, i Conservatori, guidati da Sunak, mettono in evidenza i successi economici e i controlli sull’immigrazione ma affrontano critiche per scandali passati e gli effetti della Brexit. Mirano a limitare le perdite avvertendo contro un eventuale mandato incontrollato per il Labour.
Altri concorrenti includono il Reform UK, guidato da Nigel Farage, che propone politiche populiste e di destra, e i Liberal Democratici, che si posizionano come alternativa centrista.
Il risultato di queste elezioni non solo determinerà il futuro governo britannico ma potrebbe anche segnare un punto di svolta storico per i Conservatori, che rischiano il loro peggiore risultato in un secolo.