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Il ministero dell’Economia, del Commercio e dell’Industria giapponese (Meti) ha annunciato un ambizioso piano di revisione della legge “sulla promozione dell’utilizzo efficace delle risorse”. Questo progetto legislativo mira a implementare misure decisive per ridurre l’inquinamento da plastica e promuovere la de-carbonizzazione, prevedendo la presentazione di un disegno di legge al parlamento entro la prossima sessione ordinaria.
Una delle principali novità introdotte dalla bozza riguarda l’obbligo per le aziende produttrici di utilizzare esclusivamente plastica riciclata nei processi produttivi e di imballaggio. Attualmente, la legge in vigore si limita a “raccomandare” alle imprese l’uso di materiali riciclati. Questo cambiamento rappresenta un passo significativo verso la sostenibilità ambientale, trasformando una semplice raccomandazione in un obbligo legale.
Il Giappone ha registrato un consumo complessivo di 9,10 milioni di tonnellate di prodotti in plastica nel 2022, metà dei quali costituiti da involucri e contenitori. Questi numeri evidenziano l’importanza di adottare misure più stringenti per ridurre l’impatto ambientale derivante dall’uso della plastica. Il piano del Meti risponde a questa esigenza, proponendo un approccio più rigoroso che potrebbe avere un effetto significativo sulla riduzione dell’inquinamento da plastica nel paese.
La proposta di legge mira non solo a ridurre l’inquinamento ma anche a promuovere la de-carbonizzazione, un obiettivo chiave nel contesto globale della lotta ai cambiamenti climatici. L’uso di plastica riciclata nei processi produttivi può ridurre significativamente le emissioni di gas serra, contribuendo agli sforzi globali per limitare il riscaldamento del pianeta.
Il piano del Meti, se approvato, rappresenterebbe un cambiamento sostanziale nella gestione dei rifiuti plastici in Giappone, allineandosi con le migliori pratiche internazionali e dimostrando l’impegno del paese verso un futuro più sostenibile. La transizione verso l’uso obbligatorio di plastica riciclata potrebbe anche stimolare l’innovazione nel settore della gestione dei rifiuti e nella produzione di materiali sostenibili.