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Intesa Sanpaolo (nella foto, l’a. d. Carlo Messina) sta intensificando i suoi sforzi contro il cambiamento climatico e verso l’obiettivo di Net Zero, ottenendo risultati significativi. Nel 2021 ha adottato impegni con la NZBA e ora ha pubblicato obiettivi per il 2030 riguardanti le emissioni finanziate in settori ad alta emissione come Petrolio e Gas, Energia, Automotive, Carbone, Acciaio e Immobili commerciali.
A fine 2023, le emissioni finanziate in questi settori sono diminuite complessivamente del 22,6% rispetto al 2022, grazie a riduzioni in tutti i settori. Ad esempio, nel settore Petrolio e Gas, le emissioni finanziate sono calate del 66,3% rispetto al 2021.
Questi risultati sono supportati da un rigoroso processo di valutazione del rischio e da una solida base normativa, inclusa la recente pubblicazione delle nuove “Regole per l’operatività nel settore Oil&Gas”. Queste regole si applicano a tutte le attività di finanziamento e investimento del Gruppo e stabiliscono criteri severi di esclusione, come il divieto di finanziare nuovi siti di estrazione di petrolio e risorse non convenzionali.
Inoltre, la policy prevede il phase out anticipato delle esposizioni a risorse non convenzionali entro il 2025 anziché il 2030 come precedentemente previsto.
In aggiunta, la policy esclude finanziamenti a progetti con impatti ambientali negativi in aree critiche come siti UNESCO, zone umide Ramsar e altre aree naturali protette.
Intesa Sanpaolo conferma anche il suo impegno nel supportare le aziende del settore nella transizione verso un’economia sostenibile, offrendo finanziamenti per la decarbonizzazione.
Questa politica non riguarda solo i finanziamenti, ma stabilisce anche regole per altre attività bancarie e di trading, riflettendo l’impegno del Gruppo verso un futuro più sostenibile.