La prima di Giancarlo Romairone non è certo andata come avrebbe sperato. Non lo è stata per almeno due motivi: la prestazione dei quarantacinque minuti iniziali e, nurse soprattutto, il risultato finale. Il “vero” Carpi, quello invocato per tutta la settimana, lo si è potuto vedere solamente nella ripresa. Quando, però, ormai era troppo tardi.
Romairone, come giudica il “suo” primo Carpi?
«La mia analisi non si discosta di molto da quella che ho letto sui giornali. L’inizio è stato davvero pieno di difficoltà, poi è arrivata la reazione che tutti ci aspettavamo. Si rischiava una debacle ed invece il lavoro svolto nelle ultime settimane ci ha permesso di reagire e, quasi, sfiorare un pareggio che sarebbe stato anche meritato. A questo, inevitabilmente, si aggiunge il grande rammarico per un risultato che potevamo raccogliere. Ripartiamo, però, con lo spirito giusto: continuiamo a lavorare e a crederci sempre. Giochiamo da Carpi e sono convinto che potremo salvarci».
Giusto tenere il morale alto alla truppa, come però è giusto analizzare nel dettaglio una parte iniziale di gara davvero negativa.
«Non dimentichiamo che siamo una squadra in convalescenza. Sotto l’aspetto psicologico e pure fisico. Nelle ultime settimane abbiamo lavorato molto e non a caso siamo usciti alla distanza. Sappiamo che non sarà semplice, ma bisogna comunque avere fiducia. Speriamo di guarire, se così si può dire, nel minor tempo possibile».
Prima, durante e dopo la gara con il Chievo si è parlato dell’assenza di Borriello. C’è un caso?
«Ma quale caso, nessun caso. Purtroppo Marco non è potuto essere della partita per problemi fisici imprevisti. E’ sempre così, quando le cose vanno male si aggiunge sempre qualcosa che non ci vuole. La sua presenza, tra le altre cose, sarebbe stata fondamentale per noi».
Quindi, per chiudere il discorso, Borriello può stare nello scacchiere di Castori?
«Certo, senza ombra di dubbio. Non ci sono moduli o atteggiamenti non adatti per Tizio e Caio. C’è una squadra e ci sono giocatori con delle doti. Punto».
Si cambia discorso. La classifica piange e non poco.
«Non la guardo io e non la deve guardare nemmeno la squadra. Continuiamo la nostra avventura con il giusto spirito, uno spirito che la classifica andrebbe inevitabilmente a minare. Sono valutazioni che faremo più avanti. Adesso pensiamo solamente ad una partita per volta, si inizia dalla gara col Genoa».
E dunque il Genoa, una partita da ex per Romairone. Emozioni particolari?
«Entrare in quello stadio è sempre un’emozione. Quel pubblico è in grado di fare la differenza in ogni momento. Affrontiamo una squadra tosta che arriva da una vittoria importante contro il Sassuolo. Dovremo però scendere in campo con serenità e con il giusto atteggiamento, l’importante sarà giocare la partita e non subirla».
(Gazzetta di Modena)