![](https://www.lamescolanza.com/wp-content/uploads/2024/06/RicettedInnovazione-1.jpeg)
La ventennale esperienza imprenditoriale del ristorante D’O a Cornaredo, all’insegna di passione, lavoro di squadra, sperimentazione e innovazione, ingredienti fondamentali per qualità e successo sostenibili. Di questo e molto altro ha parlato Davide Oldani a CityLife Milano, nell’Auditorium di Torre Hadid, durante “Ricette d’innovazione”, un momento di dialogo e confronto in esclusiva per le persone del gruppo Generali, moderato da Michele Seghizzi, Direttore Marketing e Relazioni Esterne di Banca Generali.
Un viaggio, quello raccontato anche nella sua ultima pubblicazione “Visioni Pop”, che ha portato a due stelle sulla guida Michelin, a cui si è aggiunta la stella verde, dedicata a chi si è distinto nella promozione di una cucina sostenibile. Un percorso con Banca Generali come partner da ormai quasi 10 anni, che sta avendo anche un impatto positivo sul piccolo paese che ospita il ristorante D’O: Cornaredo.
“Il mio scopo dall’inizio era quello, semplice, di aprire una mia attività e servire del buon cibo. E di farlo in una isola tranquilla come Cornaredo. In Francia è una realtà consolidata pensare che il cibo possa essere un’attrazione per un piccolo borgo o villaggio. Quello è il modello a cui aspiriamo a Cornaredo. Un percorso che portiamo avanti poco per volta, vivendo il quotidiano del Paese, prestando attenzione ai rapporti umani e alle relazioni, impegnandosi per il territorio per restituire alla comunità un percorso comune di crescita virtuosa”, ha spiegato Oldani.
È stata anche l’occasione per riflettere e raccontare la partnership con Banca Generali, iniziata nel 2015 e arrivata quindi alla soglia del decennio. “Ho trovato prima delle persone e poi ho scoperto la banca che stava alle loro spalle. Tutto è iniziato da un banker attivo a Cornaredo, che mi ha seguito, aiutato e accompagnato, ho imparato che potevo contare su di lui”, ha ricordato Oldani.
Un rapporto nato sul fronte della gestione patrimoniale ma che è stato naturale ampliare e che oggi vede la banca del Leone a fianco dello chef per accompagnarlo nel percorso di crescita sostenibile della sua impresa.
Una partnership che permette a Oldani di concentrarsi sul suo percorso di ricerca di qualità e innovazione. “Il cuoco deve poter fare l’artigiano: stare in cucina e curare creatività, materia prima, fornitura, innovazione”, ha sottolineato lo chef, rimarcando il ruolo della qualità, che non deve essere sacrificata di fronte alla ricerca della crescita a tutti i costi.
“L’approccio inclusivo alla base dalla cucina Pop attira tante persone e da qui ne deriva una esclusività perché la capacità di produrre resta limitata, per non farne risentire troppo la qualità. È pericoloso abboccare a questa tentazione, voler produrre troppo a ogni costo”, avverte Oldani.
E poi le persone, nel continuo impegno a coltivare le persone, i giovani, “con cui vogliamo costruire un rapporto di lungo periodo, ma non esclusivo: siamo noi a spingere i migliori a fare altre esperienze, magari all’estero, per farli crescere. Così che poi possano tornare con nuovi spunti di confronto e creatività”, conclude Oldani.