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Pazienti dei Centri di salute mentale, bambini e adulti con disturbi dello spettro autistico, persone con disabilità intellettive o con disturbi del comportamento alimentare o dell’apprendimento. Sono i soggetti più fragili per i quali la Regione Emilia-Romagna ha stanziato 40 milioni di euro, a supporto del Piano attuativo salute mentale del 2024. Le risorse sono ripartite tra le aziende sanitarie, su sette aree di intervento. Le varie azioni si basano sul concetto di ‘budget di salute’, ossia su un approccio terapeutico personalizzato per ogni paziente, con flessibilità e integrazione dei servizi sanitari e sociali. L’obiettivo è limitare il più possibile i ricoveri nelle strutture sanitarie, attraverso il potenziamento degli interventi domiciliari. I 40 milioni stanziati nel complesso vengono così suddivisi: all’Ausl di Piacenza vanno 3.192.564 euro; a Parma 5.888.310 euro; a Reggio Emilia 5.026.392 euro; a Modena 4.358.867 euro; a Bologna 7.032.090 euro; a Imola 3.294.364 euro; a Ferrara 4.453.864 euro; all’Ausl Romagna 6.753.549 euro. Nel dettaglio la parte più consistente del piano (33,7 milioni) è destinata al ‘Fondo per l’autonomia possibile’, ossia interventi di assistenza socio-sanitaria a bassa intensità per i pazienti dei Centri di salute mentale, tra cui anche persone inviate dall’autorità giudiziaria o dimessi da ex ospedali psichiatrici e Rems. Altri 820.000 euro vengono assegnati all’assistenza di giovani tra 12 e 25 anni con disturbi alimentari e 400.000 euro sono destinati al programma ‘Esordi psicotici’. Il programma per i disturbi dell’apprendimento è finanziato con 565.000 euro, mentre 4,2 milioni sono riservati al programma autismo. Infine, 280.000 euro sono per la presa in carico di bambini e ragazzi con disabilità intellettive. “Investire nella salute mentale e nel supporto alle persone fragili è una priorità imprescindibile per la nostra Regione- afferma l’assessore regionale alla Sanità, Raffaele Donini (nella foto)- confermiamo il nostro impegno con un investimento di 40 milioni di euro che ci permetterà di garantire diagnosi precoci, cure personalizzate e un’assistenza continua e integrata”. Secondo Donini, “è fondamentale mettere al centro il paziente offrendo percorsi di cura che rispettino la dignità e le esigenze individuali. Solo così possiamo costruire una società più inclusiva e solidale, in cui nessuno venga lasciato indietro”. In questi anni, aggiunge l’assessore, “abbiamo ottenuto risultati importanti grazie alla collaborazione dei clinici, gli assistiti, le associazioni dei familiari. E’ su questa direzione che continueremo ad agire nel campo dell’autonomia possibile, programmi per disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, negli esordi psicotici, disturbi dell’apprendimento, autismo dell’infanzia e dell’adulto e delle disabilità intellettive”.