Era nell’aria da tempo, ma il mercato si aspettava ben altre valutazioni. Diego e Andrea Della Valle hanno venduto la griffe francese da loro controllata, ambulance Rogier Vivier, alla società quotata Tod’s, che fa sempre capo alla famiglia marchigiana e che da anni sviluppa produce e distribuisce le calzature della griffe.
Si tratta di un’operazione infragruppo tra parti correlate, che avviene nel fine settimana che segue l’annuncio di Diego Della Valle di essere pronto a impegnarsi per un movimento, che potrebbe diventare anche un partito politico. Il prezzo stabilito è di 415 milioni, la metà dei quali verranno reinvestiti nella stessa Tod’s con un aumento di capitale riservato.
Secondo gli analisti la valutazione è alta, le stime degli esperti per il marchio francese si aggiravano intorno a 200-250 milioni, con qualche broker (Citigroup) che si spingeva fino a quota 300 milioni, dato che da sempre Tod’s supporta i costi di sviluppo e retrocede alla Gousson solo le royalties per lo sfruttamento del marchio. Proprio in ragione dell’ammontare dei diritti di sfruttamento della griffe, pagati da Tod’s, gli esperti stimavano che la sola Vivier valesse due volte i ricavi attesi per il 2016 (poco meno di 300 milioni).
I Delle Valle l’avevano già fatto: quando, nel 2000, sbarcarono a Piazza Affari collocando la Tod’s a 40 euro per azione, utilizzarono i proventi dell’Ipo per ricomprare dalle scatole familiari i marchi Hogan e Fay, anche in questo caso pagandoli un premio che gli investitori avevano ritenuto eccessivo.
Nell’operazione Mediobanca ha svolto il ruolo di advisor della famiglia marchigiana, che anni fa era uscita dal patto di sindacato di Piazzetta Cuccia. Alcuni esperti fanno poi notare che con la vendita Tod’s si indebita, anche se di poco (a fine settembre il gruppo aveva 78,7 milioni di liquidità), inoltre la parte dell’operazione che verrà pagata in titoli (per la metà del valore, circa 207 milioni) avrà un effetto diluitivo del 7,5% circa.
Tuttavia, se gli investitori, a maggioranza semplice, dovessero bocciare l’operazione, la vendita non verrà portata a termine. Il gruppo ha infatti convocato le assemblee per il 13 gennaio in prima convocazione e il 18 in seconda, con l’obiettivo di coinvolgere la più ampia base azionaria possibile, per approvare l’operazione con la procedura volontaria di cosiddetto white-wash. Questo signfica che nessuna parte correllata con la famiglia Della Vale potrà votare, e che Tod’s pagherà 415 milioni per Vivier solo se la maggioranza dei soci presenti in assemblea voterà a favore dell’operazione. L’unica condizione al white wash è che i soci non correlati presenti in assemblea rappresentino almeno il 10% del capitale sociale.
Chissà se Lvmh, socia storica del gruppo fin dai tempi dell’Ipo con il 3,5% del gruppo italiano, sarà presente in assemblea, e come deciderà di votare. Diego Della Valle e il patron del colosso del lusso, Bernard Aranult, hanno da sempre un ottimo rapporto, tanto che Mr Tod’s siede anche nel consiglio di amministrazione di Lvmh.
di Sara Bennewitz “Repubblica.it”