Resta fondamentale che le autorità tunisine continuino nella loro azione di contrasto al traffico e alla tratta di esseri umani e di contenimento delle partenze irregolari.
Lo sottolineano fonti italiane in occasione della missione di oggi di Giorgia Meloni a Tunisi, la quarta in dieci mesi. La premier incontrerà in mattinata il presidente Kais Saied a Palazzo Cartagine, assieme al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, a quella dell’Università Anna Maria Bernini e al viceministro degli Esteri Cirielli, prima di volare a Bruxelles per il Consiglio europeo.
La Tunisia è considerata “prioritaria” nel Piano Mattei per l’Africa. E nel bilaterale, a quanto si apprende, saranno firmati tre strumenti legati a questa strategia: un accordo sul sostegno diretto al bilancio dello Stato tunisino a favore dell’efficienza energetica e delle energie rinnovabili; una linea di credito per le piccole e medie imprese tunisine; un protocollo d’intesa tra i rispettivi ministeri dell’Università e della ricerca, che fornirà il quadro per la cooperazione in questo ambito tra le due nazioni. La Tunisia, viene sottolineato, è tra i paesi africani con cui l’Italia collabora di più nel programma di ricerca Horizon Europe (ha ricevuto 50,8 milioni di euro di finanziamento) e per tasso di laureati in materie Stem è seconda solo alla Malesia nel mondo.
L’Italia, rimarcano le stesse fonti continua a essere fortemente impegnata a sostenere la Tunisia, considerata un tassello fondamentale della stabilità del Mediterraneo e del Nord Africa. E Roma, viene spiegato, è attiva nel promuovere relazioni positive tra l’Ue e Tunisi a sostegno del Memorandum del 16 luglio. Meloni conta di continuare il dialogo avviato con Saied sui principali dossier bilaterali, dal Piano Mattei alla cooperazione energetica (il cavo sottomarino Elmed connetterà le reti elettriche di Africa e Europa) ed economica (900 le aziende italiane nel Paese nordafricano), partendo però dalla cooperazione sul contrasto ai flussi migratori illegali.
È un capitolo centrale nelle relazioni fra i due Paesi. Le autorità tunisine parlano di oltre 40mila persone intercettate via mare e via terra da gennaio. Roma si attende che questa attività prosegua e garantisce l’impegno ad assicurare la mobilità legale per motivi di lavoro, anche grazie al Memorandum in questo ambito siglato il 20 ottobre. Alla vigilia dell’arrivo della premier, il Forum tunisino per i diritti economici e sociali ha lanciato un appello per la “fine delle violazioni subite dagli immigrati tunisini in Italia”. “Meloni – ha affermato il Ftdes – considera la Tunisia solo come un punto di frontiera avanzato dove rafforzare i controlli per impedire gli arrivi in ;;Italia, qualunque sia il costo umanitario. Ne ha bisogno come carta elettorale, in Italia e in Europa, per promuovere il successo del modello di contrasto all’immigrazione”.
Paolo Cappelleri, ANSA