Il dossier Ita Airways-Lufthansa torna a far litigare il governo italiano e Bruxelles. Il via libera dell’Antitrust Ue all’operazione che vede l’ingresso dei tedeschi nella compagnia aerea italiana — al momento nella cosiddetta «fase 1» — non dovrebbe arrivare a metà gennaio, ma richiederà altri tre mesi (lavorativi) per l’esame della notifica, quindi la «fase 2». Ad anticiparlo è il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, azionista unico di Ita, dopo il voto al Senato sulla legge di bilancio.
«Fase 2»
«Su Ita-Lufthansa l’Europa ci ha messo un altro stop — ha commentato il ministro ai cronisti —. Ci hanno fatto capire che si va alla “fase due”. Quindi serviranno altri mesi di approfondimenti, dopo aver fatto esattamente tutto quello che era stato prescritto, sempre dalla stessa Commissione europea. Il fatto che si perda altro tempo non è una cosa positiva». Interpellato sugli eventuali problemi di concorrenza Giorgetti ha risposto che «secondo loro (Bruxelles, ndr) ci sono».
A Bruxelles
Tesoro e Lufthansa hanno notificato l’operazione all’Antitrust Ue il 30 novembre. La Commissione europea ha risposto che una prima risposta al dossier sarà data entro il 15 gennaio 2024, nell’ambito della «fase 1». Ma come ha raccontato il Corriere nelle settimane passate la tesi prevalente tra i tecnici della Direzione generale della Concorrenza Ue è sempre stata quella di portare l’operazione italo-tedesca alla «fase 2» che richiederebbe altri 90 giorni lavorativi. Non solo per i timori sulle concentrazioni, ma anche perché — spiegano due fonti europee che seguono le trattative — l’Ue deve «mostrare» di aver approfondito tutti i temi e quindi la «fase 1» non è vista come sufficiente.
Le frizioni
La tensione è salita negli ultimi giorni, spiegano le due fonti al Corriere, durante le interlocuzioni tra l’Antitrust Ue — dove intanto è tornata al comando la commissaria danese Margrethe Vestager (dopo aver fallito la scalata alla Banca europea per gli investimenti) — e gli emissari del Tesoro italiano e di Lufthansa. Oltre alle ulteriori richieste di approfondimento alle due parti, si è affrontato il tema dei «remedies», cioè i sacrifici che Ita e Lufthansa devono mettere sul tavolo dei negoziati per evitare concentrazioni di mercato e conseguenze negative per i consumatori. E qui sarebbero emerse richieste ritenute troppo onerose in particolare per Lufthansa, come le rinunce ad alcuni slot anche per le compagnie del gruppo (Brussels Airlines, Swiss).
Le reazioni
Mef e Ita non commentano. «Siamo in stretto e costruttivo dialogo con tutte le parti coinvolte, ma non commentiamo le speculazioni sull’esito della verifica della Commissione — replica un portavoce di Lufthansa —. Continuiamo a ritenere che l’Ue prenderà una decisione il prima possibile». «Non possiamo pronunciarci», dice via e-mail una portavoce della Commissione europea. «La fase 1 dell’indagine è ancora in corso con la scadenza annunciata del 15 gennaio». Fonti governative italiane non mancano di sottolineare che in questo modo l’Antitrust Ue farà perdere un altro anno a Ita dal momento che un eventuale via libera a maggio renderebbe impossibile ogni operazione commerciale congiunta per la stagione estiva (che nel trasporto aereo parte a fine marzo e termina a fine ottobre) è quella che porta profitti ai vettori.
Leonard Berberi, corriere.it