Sembra un’offerta super vantaggiosa, una sorta di «fuori tutto» da outlet, in realtà è una truffa. Di quelle che hanno tutti i requisiti per andare a buon fine: viene speso il nome di un’azienda arci nota (Amazon), si propone di fare una cosa «innocua» come dare il proprio numero di conto corrente, si chiede una cifra irrisoria, di quelle che «anche se non ci guadagno non ci perdo un granché». Invece la punizione per una leggerezza può essere di ben altra entità: conto corrente svuotato.
La nuova modalità
Abbiamo già raccontato di numerose truffe che hanno come vittima inconsapevole, almeno in termini di pubblicità e fiducia del cliente, Amazon: da quella della mail per investire in azioni Amazon, a quella in cui si viene resi destinatari inconsapevoli di centinaia di pacchi che non sono stati ordinati. Questa volta la dinamica è diversa ma dietro c’è sempre un inganno. La truffa è nota come «brushing», che in inglese richiama appunto la spazzolatura. Di cosa? Del conto corrente. Amazon ne è consapevole, tanto che nelle sue pagine di assistenza al cliente dedica a questo tipo di truffe una pagina di «allarme».
La dinamica
L’attenzione della vittima viene catturata attraverso post sponsorizzati sui social. Il «mittente» è apparentemente di Amazon, ma con l’azienda americana non hanno nulla a che fare. I post, spesso scritti in un italiano stentato (un punto essenziale che ci deve mettere in allerta), mostrano fantomatici bancali di pacchi mai consegnati che si potrebbero riscattare con una cifra irrisoria. L’utente-vittima, «non deve fare altro» che seguire il link a un sito clone di Amazon per chiedergli di pagare l’intero bancale 2-3 euro inserendo i dati bancari. Così la vittima cade nella rete e il suo conto viene «brushato», spazzolato, svuotato
Le associazioni dei consumatori
«Quando la nostra attenzione viene colta da offerte super vantaggiose – avverte l’associazione Consumatori attivi che è tornata a segnalare la truffa con particolare attenzione al Friuli – è bene diffidare ed evitare di cliccare sui link del messaggio. Meglio reperire informazioni sull’offerta con una semplice indagine su un motore di ricerca nel web. Se si tratta di una truffa, nel 90% dei casi si troveranno informazioni in merito che porteranno a desistere dall’abboccare».
Gianmaria Canè, corriere.it