Un gruppo di ricercatori di Cagliari, specializzati nell’osservazione delle stelle pulsar utilizzando radiotelescopi, ha partecipato a uno studio internazionale che ha permesso di captare per la prima volta il “respiro” dello spazio-tempo, ovvero il rumore di fondo dell’universo. Questa ricerca, durata più di 25 anni, è stata riassunta in una serie di articoli pubblicati sulla rivista “Astronomy and Astrophysics” dagli scienziati dell’European Pulsar Timing Array (Epta), in collaborazione con colleghi indiani e giapponesi dell’Indian Pulsar Timing Array (InPta).
I dati raccolti, compresi quelli ottenuti in Sardegna tramite il potente Sardinia Radio Telescope (Sdr), promettono di portare a scoperte senza precedenti nello studio della formazione e dell’evoluzione dell’universo e delle sue galassie. Per la prima volta sono stati rilevati segni distintivi di onde gravitazionali a bassissima frequenza, ovvero onde estremamente lunghe che, secondo le teorie attuali, dovrebbero essere generate da coppie di buchi neri supermassicci che si sono formati nel processo di fusione tra galassie.
L’Epta è composto da scienziati di undici istituzioni di tutta Europa, tra cui due in Italia: l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) con il suo Osservatorio Astronomico a Cagliari e l’Università di Milano-Bicocca.
“Ci stiamo aprendo una nuova finestra nell’universo delle onde gravitazionali ultralunghe, che sono associate a sorgenti e fenomeni unici”, spiega Caterina Tiburzi, membro del team di ricercatori delle pulsar dell’Osservatorio Astronomico di Cagliari, insieme ai colleghi Andrea Possenti, Marta Burgay, Delphine Perrodin e Francesco Iraci, un dottorando dell’Università di Cagliari che lavora presso l’INAF da circa un anno. Il gruppo ha anche contribuito allo studio con osservazioni effettuate tramite il Sardinia Radio Telescope (Srt) di San Basilio, nel Sud Sardegna, gestito dall’INAF.
Le onde gravitazionali rilevate offrono la possibilità di studiare alcuni misteri finora irrisolti nell’evoluzione dell’universo, come ad esempio le proprietà dei sistemi binari elusivi formati da due buchi neri supermassicci, che hanno masse miliardi di volte superiori a quella del Sole. Questi buchi neri orbitano al centro delle galassie in fase di fusione, e secondo la teoria della relatività generale di Albert Einstein, emettono onde gravitazionali ultralunghe durante il loro movimento.
I risultati ottenuti sono basati su decenni di osservazioni accuratissime e campagne di ricerca instancabili utilizzando i cinque radiotelescopi più grandi in Europa: oltre al Sardinia Radio Telescope in Sardegna, ci sono l’Effelsberg Radio Telescope in Germania, il Lovell Telescope dell’Osservatorio.