Altroconsumo, l’associazione italiana per la tutela dei consumatori, ha lanciato una class action per richiedere il risarcimento ai proprietari di vetture diesel Citroen e Peugeot immatricolate dal 2015 in poi. Si fa riferimento alle auto dotate di sistema antinquinamento con AdBlue, che hanno riscontrato o potrebbero riscontrare anomalie in tale sistema.
L’azione si rivolge a tutti coloro che possiedono o hanno posseduto un’auto diesel Citroen o Peugeot immatricolata dal 2015 in poi, equipaggiata con sistema AdBlue. Sono invitati a partecipare coloro che hanno già avuto danni al serbatoio AdBlue e lo hanno sostituito, coloro che hanno riscontrato problemi ma non hanno ancora effettuato alcuna sostituzione e anche coloro che non hanno ancora riscontrato problemi. È possibile preaderirsi all’azione risarcitoria cliccando qui.
Nel corso del 2022, attraverso la piattaforma Reclama Facile, Altroconsumo ha raccolto numerose segnalazioni da consumatori che possedevano auto Citroen immatricolate dopo il 2015. Tutti riportavano problemi legati al malfunzionamento del sistema antinquinamento delle loro vetture, una situazione documentata anche da un’inchiesta video condotta da Altroconsumo. Sulla base di queste segnalazioni, Altroconsumo ha presentato un reclamo all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), che ha avviato un procedimento nei confronti di Citroen Automobiles SA e Groupe PSA Italia S.p.A. per pratiche commerciali scorrette.
Inizialmente, le segnalazioni riguardavano principalmente il marchio Citroen, ma è emerso presto che anche le vetture Peugeot erano colpite. Pertanto, Altroconsumo ha deciso di emettere una diffida congiunta insieme alle organizzazioni dei consumatori di Belgio, Spagna e Portogallo, appartenenti alla rete Euroconsumers. Tuttavia, non sono state ottenute risposte soddisfacenti da parte delle aziende coinvolte.
“Sono già migliaia i consumatori in Italia e non solo che hanno denunciato malfunzionamenti del sistema antinquinamento delle loro auto che impiega l’additivo liquido AdBlue. – ha dichiarato Federico Cavallo, nella foto, Responsabile relazioni esterne di Altroconsumo – Le segnalazioni parlano di spie e messaggi ripetuti sul computer di bordo che indicano erroneamente bassi livelli di AdBlue nel serbatoio e avvisano della necessità di riparare l’auto per continuare ad utilizzarla, in alcuni casi fino a provocare l’immobilizzazione del veicolo. Per i proprietari si rendono dunque necessarie costose riparazioni dei serbatoi o addirittura dell’intero sistema, che vanno da 800 a 1.200 euro a carico di questi ultimi. Per questo, di fronte alle non-risposte delle aziende, abbiamo deciso di lanciare una class action per chiedere un risarcimento a favore dei consumatori”.
“Questa azione è il punto di partenza di un’iniziativa che vogliamo estendere a tutti i paesi del gruppo Euroconsumers. – ha dichiarato Marco Scialdone, Head of Litigation di Euroconsumers – I consumatori italiani, così come quelli spagnoli, portoghesi e belgi meritano di ricevere un risarcimento per i costi che hanno dovuto affrontare per riparare le autovetture senza che ne avessero colpa. Il 25 giugno è entrata in vigore la nuova normativa europea sulle azioni rappresentative: Euroconsumers, insieme alle organizzazioni nazionali che la animano, intende giocare un ruolo da protagonista, forte dell’esperienza maturata negli ultimi 10 anni”.