Punta ad analizzare le cause primarie che, nei vari territori della Sardegna, contribuiscono a creare la dispersione scolastica, ma anche a trovare delle soluzioni efficaci per contrastare questo fenomeno, il protocollo di intesa sottoscritto giorni fa a Cagliari, in Consiglio regionale, tra la Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza Carla Puligheddu e l’Eurispes Sardegna. Il documento, della durata di tre anni, è stato siglato da Gian Maria Fara (intervenuto da remoto) e da Gerolamo Balata, rispettivamente presidente dell’Eurispes e direttore Eurispes Sardegna, e la Garante, ed è finalizzato all’istituzione dell’Osservatorio regionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. L’obiettivo è di instaurare un rapporto di collaborazione per favorire, nel rispetto delle rispettive e specifiche competenze, la condivisione di dati e informazioni e la realizzazione di iniziative comuni di studio e ricerca nei vari ambiti della vita social, con particolare riferimento alle problematiche relative al mondo dell’infanzia e dell’adolescenza. Nello specifico l’accordo è mirato a ricercare l’origine e la specificità delle cause che hanno indotto un così elevato numero di studenti e studentesse in età di obbligo scolastico ad abbandonare precocemente la scuola. L’intento è di sollecitare le scuole, anche attraverso l’Ufficio scolastico regionale, a sviluppare dei progetti di orientamento, a partire dalla scuola primaria, di osservare e monitorare lo stato di attuazione dei diritti delle persone di minore età. Il rapporto di collaborazione tra la Garante e l’Eurispes mira, nel rispetto delle rispettive e specifiche competenze, alla condivisione di dati e informazioni e alla realizzazione di iniziative comuni di studio e ricerca nei vari ambiti della vita sociale, con particolare riferimento alle problematiche relative al mondo dell’Infanzia e dell’Adolescenza. “Eurispes”, ha spiegato la Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza Carla Puligheddu, “sarà un partner strategico che ci consentirà di studiare il fenomeno, raccogliendo dati concreti intorno ai quali ragionare e fare proposte. Sarà una collaborazione non episodica ma strutturale con obiettivi a breve e lungo termine: in particolare approfondire le ragioni del fenomeno della dispersione scolastica, per capire come mai si verifica un abbandono nel primo biennio delle superiori. Probabilmente mancano progetti di orientamento, le scelte dei minori sono casuali e superficiali. Vogliamo indagare su altre ragioni come la povertà educativa ed economica”.