L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha annunciato la fine dell’emergenza sanitaria legata al Covid, tuttavia, un’altra emergenza persiste: il Long Covid. Questa condizione, caratterizzata dagli effetti a lungo termine del virus, sembra destinata a persistere per anni, coinvolgendo milioni di persone in tutto il mondo.
Il Centro per il Long Covid dell’INI Città Bianca, uno dei principali centri a livello nazionale, ha svolto uno studio su oltre 3000 pazienti provenienti da diverse regioni italiane. Il responsabile del centro, Fernando Lunedi, ha sottolineato l’importanza di riconoscere e dare un nome a questa malattia, che può essere causata da diversi fattori unici per ogni paziente, come dosi di vaccino, età, sesso, comorbilità e tipologia di trattamento durante l’infezione.
Lo studio ha evidenziato che l’accesso tempestivo a un percorso di cura per il Long Covid è fondamentale per favorire una rapida guarigione e ripristinare l’omeostasi. Inoltre, l’attenzione all’alimentazione e agli stili di vita si è dimostrata un altro elemento importante per la cura. Grazie all’approccio terapeutico personalizzato e all’approccio bio-nutrizionale, i pazienti hanno riportato miglioramenti significativi rispetto alla loro condizione precedente.
Il Centro per il Long Covid dell’INI Città Bianca ha recentemente partecipato agli European Private Hospital Awards, a Lisbona, presentando i risultati dello studio. Questa partecipazione si aggiunge al riconoscimento ottenuto l’anno scorso nella categoria “patient focused initiative”, che premia i progetti internazionali che mettono al centro il paziente nelle cure multidisciplinari.
Lo studio ha rilevato che i sintomi più comuni riscontrati nei pazienti trattati includono cefalea atipica, riduzione del visus, tosse persistente, insonnia, disturbi respiratori e dolori muscolo-scheletrici. Inoltre, sono state osservate nuove condizioni come la “Brain Fog” (nebbia cerebrale), che causa disturbi di attenzione e confusione mentale, e la “Fatigue” (fatica subacuta post-infettiva), che porta ad astenia e malessere generale.
Lo studio ha anche evidenziato casi di particolare interesse, come l’infiammazione cerebrale, nevralgie degli arti inferiori, tremori e spasmi involontari, nonché lo sviluppo di polmonite interstiziale e fibrosi polmonare.
Mentre l’emergenza sanitaria da Covid sembra essere sotto controllo, è fondamentale prestare attenzione al Long Covid e continuare a investire nella ricerca e nella cura di questa condizione. Solo attraverso una maggiore consapevolezza e un impegno costante potremo affrontare questa sfida e fornire il supporto necessario a coloro che ne sono affetti.