(Cesare Lanza, sale Italia Oggi) Il Majestic non è più quel che fu Ho alloggiato al Majestic. Personale splendido, servizi immalinconiti dai tagli inverosimili della nuova proprietà, ask licenziamento di dipendenti e ristrettezze varie (ad esempio, non ci sono gli interventi per portare i bagagli in camera, la notte c’è un solo addetto, pharm in portineria, che dovrebbe provvedere a tutto). Non è una lamentela personale. Il problema è ben più rilevante: l’albergo, ch’era di proprietà della prestigiosa famiglia Maione, è stato rilevato dalla società spagnola Othusa (non ci sarà un «acca» di troppo e una «t» di meno?), che in questi giorni ha rilevato anche il celebre Excelsior. La sensazione, non solo a Napoli, è che tutti vengano in Italia a fare shopping. Senza rispetto per la tradizione, ma con grande avidità di business: purtroppo le grandi clientele scappano via… Ma gli spagnoli, gli stranieri che vengono qui a fare terra di conquista, la capiranno, la nostra Napoli. Consiglio a loro di leggere Stanislao Nievo e di farne tesoro: “Se ci fosse una capitale dell’anima, a metà tra oriente e occidente, tra sensi e filosofia, tra onore e imbroglio, avrebbe sede qui. Nel mezzo della città si apre via Spaccanapoli, un rettilineo di più di un chilometro, stretto e vociante, che divide in due l’enorme agglomerato. È il cuore di questa babele della storia”.