L’entrata del pianoforte nel secondo movimento del Concerto ‘Imperatore’ di Ludwig van Beethoven nell’interpretazione di Claudio Arrau (per quanto, sovaldi sale Van Cliburn a Mosca nel 1962…)
Katharine e Audrey Hepburn
Carlo Bergonzi in ‘Addio alla madre’, da ‘Cavalleria rusticana’ di Pietro Mascagni, ma, naturalmente, non solo
‘Widmung’ di Robert Schumann
e ‘Widmung’ di Schumann/Liszt
Egon Schiele, sempre
Pablo Picasso
Salvador Dalì
e Gustav Klimt spesso
Il ‘Cristo Morto’ di Hans Holbein il Giovane del Kunstmuseum di Basilea
‘San Pietro in lacrime’ di Bartolomé Esteban Murillo
Sofia Loren in ‘Una giornata particolare’ di Ettore Scola
Marlène Jobert ovunque e comunque
Isa Miranda in ‘Le mura di Malapaga’
la corsa di Shirley MacLaine nel finale de ‘L’appartamento’
‘Festa mobile’, ‘Il mio vecchio’ e ‘Breve la vita felice di Francis Macomber’ di Ernest Hemingway
‘Smoke Bellew’ di Jack London, per capire come deve essere una donna
‘La giumenta verde’ di Marcel Aymé, per comprendere come deve essere un uomo
Vittorio Gassman in ‘La famiglia’ di Ettore Scola, specie nel finale
‘On Raglan Road’, di Patrick Kavanagh, nell’interpretazione di Luke Kelly e, ovviamente, la morte di Brendan Gleeson nel bellissimo ‘In Bruges’, di Martin McDonagh
Michael Douglas in ‘Wonder boys’ di Curtis Hanson
Dashiell Hammett
e Raymond Chandler sempre
e Lillian Hellman quando scrive del primo
Lucio Anneo Seneca
Giuliano l’apostata
Oscar Wilde
Jorge Luis Borges
Orson Welles e Robert Mitchum in ogni caso
Burl Ives in ‘La gatta sul tetto che scotta’
Harvey Keitel nel ruolo di Auggie in ‘Smoke’
Danny De Vito che suona ‘I’m in the mood for love’ col violino in ‘I soldi degli altri’
L’apparizione di Henry Silva in ‘Ghost dog’
Lee Marvin in ‘Contratto per uccidere’
Walter Matthau sempre e in particolare in ‘Chi ucciderà Charley Varrick?’
Charles Bronson in ‘C’era una volta il west’
e, con James Coburn, in ‘L’eroe della strada’
Paul Newman in ‘Lo spaccone’
Sterling Hayden in ‘Rapina a mano armata’ e ‘Johnny Guitar’
Anthony Quinn nei panni di personaggi ‘più grandi della vita’…
‘L’Immortale Peruviana’ di Esteban Canal
John Steinbeck
Rod Laver,
Nicola Pietrangeli
Pat Cash (sull’erba e finché non si è ‘rotto’)
Jimmy Connors
John McEnroe
Vitas Gerulaitis
Henry Leconte
Andres Gomez
Fernando Gonzalez (quando gli funzionava il terrificante ‘dritto’) Roger Federer
e, per il piacere e l’emozione che dà il suo divino ‘rovescio a una mano’, Stanislas Wawrinka
Martina Navratilova
Chris Evert
Steffi Graf
Roberta Vinci
Rudolf Nureyev con Margot Fonteyn e comunque sempre
Rocky Marciano su tutti (che dire del tredicesimo round del primo match con Jersey Joe Walcott?)
ma anche Roberto ‘mano di pietra’ Duran
i due ‘paesani’ Rocky Graziano e Jake La Motta
e lo spettacolare Sandro Mazzinghi
Fred Astaire e gli altri di Omaha, Nebraska (Montgomery Clift, Marlon Brando, Nick Nolte, Malcolm X, Gerald Ford, Max Baer, Warren Buffett…)
‘Nuova enciclopedia’ di Alberto Savinio
‘I don’t want to talk about it’ di Rod Stewart
David Lodge, specie per ‘Il professore va a congresso’
‘Il canone occidentale’ di Harold Bloom
Betsabea
‘Nessun uomo è un’isola’ di John Donne
La voce e lo stile di Dean Martin
‘Hotel Supramonte’, cantata da Andrea Parodi
Bernard Hinault
Gli ultimi venti secondi di ‘Casco d’oro’ e, comunque, Jacques Becker
‘L’ussaro sul tetto’, di Jean Giono
Cavallo Pazzo
Charles De Gaulle
‘Una donna e una canaglia’ di Claude Lelouch
Kurt Weill
John Huston
Indro Montanelli
John Quincy Adams
Teddy Roosevelt
Lyndon Johnson
E i ‘cinquanta semidei’ che hanno ‘fatto’ gli USA
L’America, ma solo nei dipinti di Edward Hopper
Emilio Salgari
e Jules Verne
Giovanni Malagodi
Piero Chiara
Luigi Zanzi senior
Leonardo Bellanca
e Giuliano Ferrara
Dino Risi
‘Crocevia della morte’ dei fratelli Coen
‘Zio’ Yul Brynner
Woody Allen, in particolare per ‘Harry a pezzi’ e ‘Basta che funzioni”
L’apparizione di Dorothy Malone in ‘Il grande sonno’ di Howard Hawks
Claude Sautet, sempre
Yves Montand, inarrivabile nei film di Sautet
‘Quinto potere’, sceneggiato da Paddy Chayevsky e con William Holden
‘Sentieri selvaggi’, dalla imperdibile prima scena, un’emozione infinita
Emiliano Zapata
Lope De Aguirre
Jacobo Arbenz Guzman
Bobby Fisher
Margaret Thatcher
‘Il mondo secondo Garp’ e, quasi, ‘Vedova per un anno’ di John Irving
Romy Schneider verso i quarant’anni: la più bella, probabilmente
I film del 1975:
‘Il vento e il leone’ di John Milius
‘Stringi i denti e vai!’ di Richard Brooks
‘L’uomo che volle farsi re’ di John Huston
‘Shampoo’ di Hal Ashby
‘Marlowe’ di Dick Richards
‘Barry Lyndon’ di Stanley Kubrick
il già citato ‘L’eroe della strada’ di Walter Hill
Maggie Smith, Maggie Smith, Maggie Smith…tutta la vita