Spazio per la musica, ma non solo, anche per la fotografia, la letteratura, “che non sia quella del mainstream” con lo sguardo rivolto ai giovani e nel cassetto, tutt’altro che chiuso a chiave, un Festival delle arti underground nel 2024. E’ il progetto ambizioso di Luca Pollini, che, insieme a Stefano Piantini e un gruppo di sostenitori, ha riportato alla luce la storica rivista Re Nudo, ‘periodo di cultura underground & altro’. La nuova creatura “E’ un periodico trimestrale – spiega Pollini durante la presentazione -, il nostro progetto prevede anche l’uscita di libri illustrati e un sito che è già online. Siamo stati affiancati da tantissimi amici e collaboratori per fare questa un’avventura” che sia chiaro “non è un’operazione nostalgia, anche perché lo scenario è diverso, sono cambiati il pubblico, la cultura, la politica, i media, sono entrati in scena nuovi attori, gli algoritmi e le nuove tecnologie, e nuovi bisogni, come la salvaguardia del pianeta”. “Re Nudo è stato un sogno – scrive nell’editoriale del primo numero, Pollini – l’unico giornale underground italiano che ha fatto capire alle migliaia di suoi giovani lettori che il mondo stava cambiando
e loro potevano essere protagonisti di questo cambiamento”. Era il 1971. Oggi Re Nudo “torna, più attivo e moderno che mai”. “Lo troverete sempre lì, dalla parte del nuovo e contro la ‘normalità’ quotidiana” assicura. I libri illustrati usciranno ad aprile, così come vecchi saggi e nuovi romanzi di giovani scrittori. Ma poiché bisogna fare un passo alla volta per adesso ci siamo dati un “termine, faremo sei numeri. Poi certo speriamo che non termini – aggiunge – però ci siamo messi un punto d’arrivo, che sarà giugno 2024. In quel mese, in quell’anno, cade l’anniversario del primo festival del Parco Lambro, fatto a Milano nel 1974. Vogliamo ripeterlo, fare il nuovo festival di Re Nudo, e a differenza di quello che è stato fatto in quegli anni, non sarà esclusivamente musicale ma sarà il festival delle arti, dell’underground delle arti, ci sarà spazio per il cinema, il teatro, la pittura, la letteratura, la fotografia e ovviamente anche per la musica. E con buone probabilità, il palcoscenico naturale per il grande raduno potrebbe essere ancora una volta il Parco Lambro. Su questo “siamo abbastanza fiduciosi”.