Dalle vignette di Emilio Giannelli “porto a casa il fatto di riuscire a guardare al potere e ai potenti. Io mi sento parte di quella recita. Lo sono stato, ora lo non lo sono più, per chiarire. Ecco perché non faccio molta fatica a staccarmi dalla situazione in cui mi trovo e a guardarmi da fuori”. Lo ha detto l’ex premier Mario Draghi, nella foto, invitato a presentare il libro del vignettista storico del Corriere a Milano. Nell’ora e mezza circa di evento – in una sala strapiena – l’ex banchiere centrale ha condiviso col pubblico una sua riflessione sul potere e sulla satira. “Giannelli divide il mondo in due categorie, ci sono i potenti e i normali. I potenti sono quelli che contano, i normali sono quelli che guardano la realtà da normali appunto, con stupore e con distacco. I potenti sono i governanti, i politici, siamo i banchieri centrali, quelli che decidono o che credono di decidere le sorti del mondo. Sono gli attori della recita del potere. Giannelli, con le sue caricature, smaschera la recita del potere” a cui “i normali non partecipano”. “Uno dei messaggi di Giannelli, secondo me è questo” ha aggiunto infine sui potenti, “sono tutti uguali: al posto dei politici italiani ci potrebbero essere benissimo politici di altri paesi. Nella sostanza sono gli stessi”.