Non diteci che stiamo esagerando, diagnosis ma le due autentiche protagoniste della domenica sono state Napoli e Frosinone. Sì, Napoli e Frosinone: e non si tratta di voler apparire originali, ma di un dato tecnico oggettivo. Che il Napoli abbia acceso la domenica non c’è dubbio, con la vittoria sulla capolista Fiorentina e le nuove prodezze di HiguaInsigne – come li abbiamo ribattezzati, da leggere tutto d’un fiato – capaci di segnare con due colpi da biliardo. E’ così che Sarri ha dato sostanza alla sua rincorsa, che ormai sta diventando imperiosa: pensate che nelle ultime cinque partite, la sua squadra ha conquistato tredici punti, pareggiando soltanto col Carpi e battendo nell’ordine Lazio, Juventus, Milan e Fiorentina. Un calendario insomma sulla carta complicato,
reso invece redditizio ed entusiasmante dal modo con cui la squadra di De Laurentiis – che si starà godendo la sua rivincita – si è sbaragliata delle concorrenza. Dicevamo però del Frosinone,
che merita un applauso altrettanto fragoroso. Dopo le prime quattro partite – e quattro sconfitte – c’era chi guardava con sufficienza alla squadra di Stellone e si chiedeva, anzi, quanto avrebbe resistito l’allenatore. Il presidente Stirpe, invece, non ha indugiato neppure per un attimo. Ha tenuto i nervi saldi, ha ragionato più da illuminato imprenditore che da frettoloso uomo di calcio, ed è stato pienamente ripagato. Nelle altre quattro partite, il suo Frosinone ha conquistato la bellezza di sette punti, pareggiando in casa della Juve, battendo Empoli e Sampdoria, perdendo solo (e più che onorevolmente) all’Olimpico contro la Lazio. Insomma, il calcio è meraviglioso per le storie che racconta e merito va a chi riesce a scriverle in maniera così suggestiva. Non sono state pagine memorabili, invece, quelle scritte in serata da Inter e Juve. Tutte e due si sono preoccupate più di non far giocare l’avversaria piuttosto che di proporreun grande calcio. La classifica premia al momento l’Inter, ma attenti ad escludere la Juve dal discorso di vertice, perché Allegri ha un potenziale notevole che pian piano sta ritrovando. Il resto della giornata ha fatto registrare l’ennesima sconfitta del Bologna, che sta già progettando di intervenire pesantemente sul mercato di gennaio, ad opera di un Palermo che avrà fatto felice Zamparini. E poi la vittoria del Sassuolo, che ha tutta la nostra ammirazione per il calcio che produce e non solo per i risultati che ottiene. Stavolta però la partita è stata profondamente viziata da un calcio di rigore inesistente, che ha costretto Pioli – già in difficoltà per le assenze di giocatori come De Vrij, Biglia e Parolo – a inseguire sin dall’inizio. A suggerire la decisione clamorosamente sbagliata all’arbitro, a giudicare dalle apparenze, potrebbe e dovrebbe essere stato il cosiddetto addizionale. Quattro occhi spesso vedono peggio di due.
(Corriere dello sport 19/10/2015)