“Il trend di nascite è decrescente: nascono 400 mila bambini l’anno, ma ogni anno circa il 2% in meno. L’evoluzione prevede che da 59 milioni di abitanti in Italia, nel 2070 ne avremo 48 milioni, con 250 mila nati contro i 400 mila attuali. Nel 2070 avremo il doppio dei morti rispetto alle nascite. L’età media della nascita del primogenito è passata da 30 anni nel 2008 a 31,4 nel 2021”. È la fotografia del presidente dell’Istat, Gian Carlo Blangiardo, nella foto, ad Ancona per l’incontro ‘I comuni e la Regione a sostegno della natalità’, organizzato da Anci Marche e Forum delle Associazioni Familiari Marche. I dati evidenziano che il valore dei figli e della genitorialità è “ancora concreto, ma la disponibilità a fare sacrifici per far nascere e sostenere la famiglia è scesa”. Il contributo significativo di nascite, seppur in calo, riguarda anche le famiglie straniere, “che non hanno neanche i nonni a poter aiutare nella gestione dei figli”: il tasso di fecondità è sceso anche per gli stranieri a 1,87 nel 2021, era al 2,5 nel 2008, con 1,25 figli per donna. Inoltre, gli ultra90enni sono 800 mila e nel 2070 saranno 2,2 milioni, mentre i neonati scenderanno da 395 mila a 360 mila nel 2070. “La conseguenza – ha concluso Blangiardo – è avere una ragionevole capacità di reagire a questi dati e consegnarli al decisore politico: le conseguenze riguardano in primis il PIL che dal valore attuale di 1.800 miliardi scenderà di 500 miliardi nel 2070, perché diminuisce la popolazione in età lavorativa”.