Rievocando il titolo di una celebre trasmissione degli albori della televisione italiana l’hanno chiamato “Mai Troppo Tardi”: è un progetto – o, come spiegano dal Comune di Novara, un esperimento di innovazione sociale – che punta a mettere in relazione da una parte i giovani inoccupati e fuori dai percorsi formativi (i cosiddetti “neet”) e dall’altra gli anziani, sempre più numerosi e spesso in una condizione di fragilità e isolamento. L’idea è nata nella sua forma embrionale al tempo del lock down. Spiega il Sindaco di Novara Alessandro Canelli: “in quel periodo ci siamo resi conto, a partire dalla nostra comunità, dell’importanza delle tecnologie che sono in grado di accorciare distanze a volte imposte, come nel caso del Covid. Ma allo stesso tempo ci siamo posti il problema del gap che penalizza gli anziani in termini di esigenze e competenze su questo fronte”. Da qui l’idea di ‘Mai troppo tardi’, che si propone di integrare questi due mondi trovando un punto di incontro da cui possano trarre beneficio entrambe le generazioni: i giovani da una parte, spesso in difficoltà nella ricerca di un posto di lavoro, gli anziani dall’altra, che purtroppo in molti casi non hanno affinità con le tecnologie. Il Comune di Novara ha quindi immaginato un percorso fatto di incontri e attività in cui giovani e anziani possano cooperare ed apprendere reciprocamente. Da una parte gli anziani ricevono dai giovani know how riguardo tutto ciò che il digitale offre oggi; dall’altra, i giovani traggono beneficio dalle esperienze e conoscenze trasmesse loro dagli anziani, con l’obiettivo di creare prodotti e/o servizi che risolvano i problemi della terza età. Il percorso — gratuito — si articola in più fasi, suddivise in moduli teorici e pratici, condotti da docenti, tutor e ospiti che arricchiranno l’esperienza con le loro testimonianze. Durante l’attività i partecipanti collaboreranno divisi in gruppi di lavoro per immaginare prodotti e servizi e realizzarne dei prototipi: fino a tre di questi progetti saranno sostenuti con un contributo economico e parteciperanno ad un ulteriore percorso di accompagnamento alla creazione di impresa. Il sociale, realizzato grazie al contributo del Fondo Innovazione Sociale del Governo Italiano, si avvale anche della collaborazione con aziende e fondazioni. In questi giorni è partita una call per reclutare fino a 40 ragazzi e ragazze under 35 che non studiano e non lavorano in modo stabile, residenti nella provincia di Novara, e che desiderano dare corpo a questo progetto. Entro il 25 gennaio il gruppo sarà composto e le attività – che saranno ospitate nello Spazio Nòva, all’interno di una ex caserma dell’Esercito recuperata ad uso sociale – potranno cominciare.