La Regione Emilia-Romagna (nella foto, il presidente Stefano Bonaccini) per il terzo anno consecutivo offre un sostegno economico a chi sceglie di trasferirsi in uno dei 121 comuni di montagna dell’Appennino emiliano-romagnolo, per comprare una casa da adibire a propria residenza abituale per almeno cinque anni. I contributi a fondo perduto sono compresi tra un minimo di 10mila e un massimo di 30mila euro, e comunque non potranno superare il 50% delle spese sostenute per l’acquisto dell’immobile. La Regione ha infatti approvato in questi giorni la graduatoria del Bando Montagna 2022, pubblicato a ottobre, rivolto a giovani coppie e famiglie, anche composte da una sola persona, in cui il richiedente del contributo regionale non abbia più di 40 anni di età. “Quando parliamo di Appennino emiliano-romagnolo, parliamo di 121 Comuni che coprono il 40% del territorio regionale e in cui vivono 450mila cittadini- affermano l’assessore alla Montagna, Igor Taruffi, e l’assessora alle Politiche abitative, Barbara Lori-. Un’area, dunque, tutt’altro che marginale che è e va vista come un grande propulsore di economia, cultura, enogastronomia, turismo e di tutto ciò che ha da offrire. Non può esserci crescita- chiudono- senza una reale valorizzazione dei territori, delle aree interne e di quelle più svantaggiate, che deve necessariamente passare per nuove politiche di contrasto all’abbandono. Politiche su cui la nostra Regione è impegnata da anni”. Entro il prossimo marzo saranno dunque finanziate le prime 175 nuove domande di contributo con i 5 milioni di euro stanziati: una dotazione che porta a mille il totale di richieste soddisfatte per 25 milioni di euro complessivi messi a disposizione dalla Regione Emilia-Romagna per questa iniziativa, che punta a sostenere la rivitalizzazione e il ripopolamento delle aree montane, e a favorire nuove opportunità di sviluppo e valorizzazione dei Comuni appenninici. Il nuovo intervento finanzia solo interventi di acquisto e non di riqualificazione (come avveniva nei bandi precedenti). Una scelta dettata dalla necessità di evitare sovrapposizioni con le diverse misure e benefici nazionali- a partire dal superbonus 110%- che già prevedono agevolazioni soprattutto sul piano fiscale per sostenere interventi di ristrutturazione. Oltre che dalla volontà di rendere più veloci le procedure di erogazione dei contributi, che possono essere assegnati solo a consuntivo. Come previsto nel bando, le domande ammissibili ma non finanziate per esaurimento dei fondi conservano validità per i 12 mesi successivi all’approvazione della graduatoria, per consentire l’eventuale finanziamento delle stesse nel caso di disponibilità di ulteriori risorse finanziarie.
Il contributo è a fondo perduto e varia da un minimo di 10 mila euro per alloggio a un massimo di 30 mila euro, comunque non superiori al 50% delle spese sostenute in caso di acquisto dell’immobile.