Negli individui magri e normopeso, la perdita di peso corporeo era associata a un aumento del rischio di diabete del 9 per cento tra chi si allenava e del 54 per cento tra chi utilizzava farmaci dimagranti. La perdita di peso invece è benefica per le persone con obesità. Lo rivela uno studio, pubblicato sulla rivista Plos Medicine, condotto dagli scienziati della TH Chan Harvard School of Public Health.
Il team, guidato da Qi Sun, ha esaminato i dati relativi a tre analisi prospettiche eseguite dal 1988 al 2017. Le informazioni riguardavano oltre 200 mila persone con un’età compresa tra 24 e 78 anni e prevalentemente di genere femminile. La perdita di peso intenzionale in caso di obesità, riportano gli autori, è associata a una serie di benefici per la salute a lungo termine, indipendentemente dal metodo o dalla strategia utilizzati.
Coloro che avevano perso più di 4,5 kg, in particolare, erano associati a un minore rischio di diabete di tipo 2. Le persone magre, invece, mostravano una maggiore probabilità di aumento di peso a lungo termine e un rischio più elevato di soffrire di diabete di tipo 2. L’analisi rivela inoltre che l’esercizio fisico risultava essere l’approccio più efficace per il controllo e la prevenzione dell’obesità. Ogni strategia era adeguata per ridurre il rischio di diabete tra gli obesi, con una forbice di successo che variava dal 21 per cento in caso di sport al 13 per cento per coloro che avevano utilizzato pillole dimagranti. Tra coloro che erano in sovrappeso i dati erano molto diversi, tanto che si osservava una riduzione del rischio di diabete del 9 per cento in caso di attività fisica e un incremento del 42 per cento per le persone che ricorrevano alle pillole dimagranti.
“Questi risultati sono stati molto sorprendenti – commenta Sun – la buona notizia è che la perdita di peso è sempre benefica in caso di obesità. Tra i normopeso, invece, il dimagrimento può essere deleterio”