Dopo un ottimo 2021, chiuso con un aumento del fatturato del 21,6%, l’industria italiana del bene strumentale registra, nel 2022, un evidente rallentamento dell’attività. Secondo i dati presentati all’assemblea di Federmacchine, l’associazione dei produttori, nel 2022 la previsione è di un aumento di solo l’1,3%.
In dettaglio, nel 2021 il fatturato del comparto si è attestato ad un valore pari a 50,4 miliardi di euro, registrando un incremento del 21,6% rispetto al dato del 2020. Grazie a questa accelerazione, l’industria italiana di settore non solo ha recuperato il terreno perso nel biennio precedente (2019-2020) ma ha addirittura migliorato il record che aveva segnato nel 2018. Le esportazioni – cresciute, del 18,1%, a 32,9 miliardi di euro – sono tornate sui livelli pre-pandemici. le consegne dei costruttori italiani sul mercato interno hanno raggiunto il valore di 17,5 miliardi di euro, pari al 28,6% in più rispetto al 2020.
Le previsioni per il 2022 sono di tenore differente: la crescita registrata nel 2021 fermerà la sua corsa stabilizzandosi. In particolare, il fatturato crescerà a 51 miliardi, l’1,3% in più del 2021. L’export, atteso in crescita del 2,1%, si attesterà a 33,5 miliardi di euro. Il rapporto export/fatturato crescerà al 65,7%. Il consumo interno raggiungerà il valore di 27,8 miliardi di euro, il 2,4% in più rispetto al 2021. Ne beneficeranno sia le importazioni, attese in crescita, del 7,4%, a 10,3 miliardi di euro, sia le consegne dei costruttori che dovrebbero restare stabili a 17,5 miliardi, -0,3% rispetto all’anno precedente. Il rapporto import/consumo crescerà a 37,2% restando dunque sui livelli tradizionali.